Dopo un incontro a Palazzo Chigi di tre ore tra il premier Giuseppe Conte e i presidenti delle Regioni, si è arrivati a una conclusione.
Anche se talvolta l’impressione è che di fronte al virus si navighi a vista, si è giunti a un accordo parziale tra Governo e Regioni sulle misure anti-coronavirus. Ovvero che le ordinanze emesse dalle singole regioni in tema di coronavirus, per il momento, potranno essere prorogate fino al 13 aprile. Ma queste non riguarderanno le attività produttive, perché su queste sarà il Governo nazionale a imporre delle direttive e quindi a stabilire quando ripartire e come.
L’incontro a Palazzo Chigi con il premier Conte
Durante l’incontro, si è discusso delle misure da adottare per fare fronte il virus. In un momento in cui purtoppo i dati giornalieri non sembrano migliorare. Il clima all’interno del Governo risulta sereno, anche se le opposizioni incalzano, specialmente sui contributi per i cittadini costretti nelle proprie case e che si trovano a dover fare fronte a spese e pagamenti.
Sul decreto “Cura Italia”, il provvedimento in cui si stabiliscono gli aiuti economici per le famiglie e per i cittadini che si trovano in difficoltà per le norme anti-coronavirus, il Governo ha preso l’impegno di ascoltare le proposte delle Regioni per la messa a punto degli emendamenti che verranno. Mentre oggi i governatori delle Regioni incontreranno il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, e i viceministri all’Economia Laura Castelli e Antonio Misiani, per parlare delle misure economiche da mettere in campo.
Il dialogo tra Governo e Regioni
Il Decreto legge sulle imprese però è ancora slittato, perché si attende il quadro completo sull’immissione di liquidità e sugli aiuti di Stato a livello europeo. Che pare potrebbe essere più favorevole al Governo italiano, garantendo i prestiti fino al 100 per cento. Nonostante ciò, si vocifera di un ammontare complessivo della manovra italiana che verrà messa in campo pari a 50 miliardi di euro.
Nel provvedimento che verrà emanato nei prossimi giorni potrebbe essere inserita anche la proroga delle scadenza fiscali attualmente fissate al 31 maggio. E un ampliamento della platea dei beneficiari. Ovvero potrebbero venire incluse non soltanto le filiere più danneggiate ma anche chi ha registrato perdite di fatturato consistenti. E si sta pensando ad abbassare gli acconti delle tasse di giugno e luglio.
Tutte le possibili misure economiche
L’intervento di carattere sociale potrebbe arrivare subito dopo Pasqua. La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha parlato di 3 miliardi di euro per i più bisognosi, stimati in un numero pari a 3 milioni di persone rimaste fuori dal decreto Cura Italia. Tra questi, anche i lavoratori irregolari, con il cosiddetto “reddito di emergenza”. Si parla di 400 euro al mese per due mesi. Sempre negli stessi giorni potrebbe arrivare l’aumento del bonus autonomi da 600 a 800 euro.
Il ministro Boccia intanto ha rassicurato i governatori dicendo loro che entro 15 giorni partirà definitivamente tutto il contingente di 300 medici e 500 infermieri volontari. Si tratta di quanti hanno risposto all’appello del Governo italiano per aiutare le Regioni più colpite dal virus.
Negli ospedali arrivano i medici volontari
Le richieste continuano infatti ad arrivare dalle Regioni del nord, le più colpite, ma anche da altre, come la Basilicata. Nella giornata di domani altro personale si dirigerà in Lombardia, Emilia Romagna, Marche e Trentino Alto Adige. Domenica, invece, tramite un volo diretto a Genova arriveranno altri infermieri in Piemonte, Liguria e Val d’Aosta.
L’invito del presidente del Consiglio agli enti locali e ai partiti di opposizione, tuttavia, è quello di non alimentare scontri e collaborare “con correttezza”. Lo ha pronunciato dopo avere garantito “massima disponibilità”. “Il governo sta facendo tanto per le regioni. Ognuno di noi, ministri, governatori, a tutti i livelli istituzionali, sta dando il massimo”, ha affermato Conte.
Giovanni Bernardi
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