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Convenzione di Faro, l’Italia firma per cancellare la propria cultura

Convenzione di Faro, la firma del Governo accetta di coprire le statue per non offendere l’Islam. Ma perché insultare la fede cattolica non è un problema?

Con un vero e proprio voto in Parlamento, di cui peraltro pochissime testate nazionali hanno parlato, facendo passare la vicenda nel quasi totale silenzio, si è compiuta una vera e propria vergogna di cui qualcuno dovrà rendere conto.

La Convenzione di Faro che censura la grande arte in Italia

Il tema è quello di rinunciare al patrimonio artistico e culturale del nostro paese. Come? Con l’approvazione della cosiddetta “Convenzione di Faro“, resa possibile dall’intesa tra Pd-Cinque stelle, che secondo i critici cancella “ogni traccia di identità e tradizione per non disturbare lo sguardo altrui”.

Nella carta, la convenzione firmata in Portogallo, a Faro, “sul valore dell’eredità culturale per la società”, i paesi partecipanti riconoscono che “il diritto all’eredità culturale è inerente al diritto a partecipare alla vita culturale”. E che la “conservazione dell’eredità culturale, ed il suo uso sostenibile, hanno come obiettivo lo sviluppo umano e la qualità della vita”.

Le opposizioni sulle barricate dopo la firma del governo

Una dicitura che però nasconde ben altre inquietanti prospettive. Denunciate ad esempio dai partiti di opposizione. “Dietro l’apparenza delle buone intenzioni, si darà di fatto la possibilità di censurare la nostra arte se altre comunità o singoli si sentiranno offesi, come ad esempio, la comunità islamica”, è il commento di Lucia Borgonzoni, ex sottosegretaria al Mibact e responsabile Cultura della Lega.

Il riferimento è ad esempio alle immagini che alcuni anni fa hanno fatto grande scalpore. E suscitato accese proteste. In queste si vedevano ministri ed esponenti politici italiani come Laura Boldrini accompagnare magnati e personalità del mondo arabo tra le stanze delle istituzioni del nostro paese, con sullo sfondo le più grandi opere della nostra storia nascoste da veli e coperte. In uno stile che sapeva di vera e propria censura.

Il vergognoso precedente della visita in Italia di Rouhani

Tra queste c’erano anche il presidente dell’Iran Hassan Rouhani. Per alcuni, quindi, il rischio è che con questa convenzione si possa istituzionalizzare questo tipo di comportamenti assurdi, vergognosi e ingiustificati. Dando vita a una vera e propria resa all’identità islamica.

“Non riteniamo che una società democratica debba cancellare i simboli della sua civiltà per rispettare i diritti altrui. I diritti altrui si rispettano, facendo conoscere i nostri simboli, si integra chiedendo il rispetto dei nostri simboli”, tuona il parlamentare di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro Delle Vedove.

L’affondo di Vittorio Sgarbi: testo scritto da ignoranti

Ancora più duro il critico d’arte Vittorio Sgarbi. “La cultura è libera e profondamente provocatoria. Non capisco quale sia il senso di questa Convenzione. Se si pongono limiti alla creatività si fa saltare tutto, anche la Commedia di Dante. Questa Convenzione è stata scritta da persone senza cultura, senza pensiero, senza identità, senza rispetto della creatività e della civiltà artistica”.

Il tema è che all’interno di questa convenzione, nella cui facciata viene quindi descritta con grandi e pomposi giri di belle parole, vi sono alcuni articoli che sembrano invece subordinare la fruizione del patrimonio culturale a un non meglio precisato meccanismo di supervisione europea. “C’è quindi il rischio che si possa togliere a un Paese la salvaguardia del proprio patrimonio”, denuncia Simona Vietina di Fratelli d’Italia.

I casi di censure all’arte in tutta Europa

Un rischio peraltro che non sembra essere affatto lontano e peregrino, visto quello che sta avvenendo anche in altri paesi europei, uno in particolare la Francia, dove aveva fatto altrettanto scalpore la richiesta dell’Unesco di coprire delle statue di una mostra con delle mutande bianco, generando un effetto esteticamente disgustoso oltre che irrispettoso.

“Ci spaventa se a governare il processo della Convenzione di Faro c’è quella sinistra che quando arrivava Rouhani in Italia riteneva, per non offenderlo, di coprire i nudi capitolini”, ha tuonato il parlamentare Delmastro. “Invece, noi riteniamo che Rouhani, se viene in visita all’Italia, deve vedere i nudi capitolini, perché il Rinascimento, la nudità, le carni sono nella carne della nostra Costituzione culturale”.

Tra Black Lives Matter, governo e Europa, l’attacco alla cultura

Tra la “cancel-culture” del movimento Black Lives Matter, e le istituzioni europee che opta per la censura di ciò che non piace al mondo islamico, l’idea che ne emerge è quella di una generale sottomissione a ogni tipo di cultura, basta che non sia quella tradizionale del continente europeo. Ovvero quella nata dall’incontro tra cultura grecia, romana e cristiana, come spiegò Ratzinger in un magistrale intervento a Ratisbona.

I Black Lives Matter vogliono abbattere le statue di Gesù

Se la prima infatti butta in mare tutte le statue che rispettino i loro canoni di politicamente corretto, a cui ogni giorno si aggiunge qualcosa di nuovo in un’escalation che sa spesso più del ridicolo che del corretto, la seconda le nasconde con maggiore educazione ma con ancora più incisività, scrivendolo nero su bianco nelle pieghe degli oscuri meccanismi europei.

Dell’Europa, senza la sua cultura e tradizione, non resta niente

Nell’articolo in questione si sancisce, nero su bianco, che “limitazioni all’esercizio del patrimonio culturale” sono necessarie “in una società democratica per il rispetto del diritto altrui”. Siamo quindi alla follia e alla totale censura di ogni vera, alta e libera espressione artistica, ovvero ciò che ha formato, costituito e reso grande l’Europa e l’Occidente.

Cultura senza la quale, lo si affermi tranquillamente, dell’Europa non resta proprio nulla. Resta cioè solo la ricchezza economica, per quanto possa durare in futuro. E vediamo che la direzione, vista la galoppante crescita di molte aree del mondo e la stagnazione se non recessione dei paesi europei, non è delle più auspicabili.

L’idolatria del denaro porta a gesti sconsiderati – sourceweb

Il monito biblico del Vitello d’oro

E per quanto, si sa, non è certo sul denaro che si erge la cultura di un popolo, a meno che voglia fare crescere le proprie radici sulle sabbia mobili. Basta pensare alla vicenda biblica del Vitello d’oro.

Facci un dio che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l’uomo che ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto”(Esodo 32:1), chiesero gli israeliti ad Aronne. Per incappare in un secondo momento nell’Ira del Signore, che li risparmiò solo grazie alle suppliche di Mosè.

Gli esempi censurati nel nostro Paese

“Ma chi ha il diritto di sentirsi fuori posto per i nostri monumenti? Chi viene in Italia davvero può pretendere di stabilire che sia la nostra arte ad essere fuori posto anziché lui?”, si chiede invece sul quotidiano Il Tempo Francesco Storace. Facendo l’esempio dell’affresco di Giovanni da Modena nella basilica di San Petronio a Bologna, in cui Maometto è raffigurato all’inferno, e considerato da tempo luogo sensibili in cui il rischio di attentati è molto alto.

“Con quali soggetti occorrerà “mediare” per non cancellare opere di straordinario valore?”, si chiede Storace. Oggi infatti, entrando nella basilica bolognese, l’opera è nascosta al pubblico e vi si può accedere solo tramite un seppure piccolo pagamento di denaro. La prospettiva da incubo è quindi che “una sorta di polizia culturale dovrà regolare la libera fruizione del nostro patrimonio”.

In una lettera inviata a un quotidiano tedesco, Ratzinger parlò di un “collasso spirituale” strettamente legato alla ”propensione alla violenza” (websource)

L’allarme inascoltato di Benedetto XVI

“È il velo dell’estremismo islamista che cala su Occidente ed Europa. E l’Italia è china nel subire come sempre”, è la chiosa tragica di Storace. Ci si chiede quindi se con la firma della Convenzione di Faro le cattedrali europee non vogliano fare la stessa fine di Santa Sofia, riconvertita dal neo-sultano Erdogan a Moschea.

E si farebbe meglio a rileggere le parole di Benedetto XVI, che precedettero ondate di sdegno internazionale e richieste di scuse, ma allo stesso tempo anche il terrorismo internazionale che gettò il mondo nel terrore. Insomma, Ratzinger ci aveva visto lungo.

Le parole dell’evangelista Giovanni

Senza scomodare quindi il Papa emerito, sarebbe meglio semplicemente aprire la Bibbia, e in particolare il Vangelo. Scrive l’evangelista Giovanni: “Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l’anticristo! Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una ricompensa piena.

Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo; poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse” (2Giovanni, 7-10)

Giovanni Bernardi

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