Il copricapo di Benedetto XVI è tra i più curiosi e della tradizione papale. La sua particolarità sta nel fatto che il Pontefice lo ha riportato in uso dopo moltissimo tempo. Questo accessorio dallo storico fascino ha una storia tanto lunga quanto particolareggiata, legata ai pontefici del passato.

Tra gli accessori più curiosi e meno conosciuti della storia papale vi è sicuramente il particolare copricapo indossato da Papa Benedetto XVI. Stiamo parlando di un accessorio di velluto rosso, con bordi di pelliccia di ermellino che, nel corso della storia ha coperto la testa di molti Papi nei lunghi e freddi inverni. Il copricapo di cui si sta parlando ha una forma particolare, non molto comune. La sua storia è molto antica ed è sempre stato legato a un simbolo di importanza nel contesto della solennità papale, anche se in età odierna è quasi caduto del tutto in disuso. A riportare in auge questo particolarissimo copricapo è stato Papa Ratzinger, durante il suo pontificato.
Il copricapo di Benedetto XVI: la storia
Le origini del particolare copricapo, che prende il nome di camauro, risalgono al Medioevo. In quest’epoca storica l’utilizzo di berretti nel mondo ecclesiastico era molto più diffuso rispetto all’età contemporanea. In particolare, la versione usata dal Papa si distingueva per il suo colore rosso e la rifinitura, caratterizzata da una piccola pelliccia di ermellino. Questi elementi rendevano il camauro papale immediatamente riconoscibile tra i tanti. L’uso di questo copricapo, ovviamente, era legato alla stagione invernale, particolarmente fredda, che rendeva questo accessorio quasi indispensabile. Ma, in realtà, più che un semplice accessorio, il camauro si caratterizzò come vero e proprio segno distintivo dell’autorità del papa e del legame con la tradizione clericale ed ecclesiastica.
Il suo uso negli anni
L’utilizzo di questo particolare accessorio non ha tuttavia conosciuto una costanza nel corso della storia ecclesiastica. Il camauro, infatti, secondo la tradizione, ha conosciuto un momento di diffusione più ampio nel periodo del Barocco e del Rinascimento. Durante il corso del XIX secolo, poi, il suo utilizzo si è notevolmente abbassato, dando invece sempre più spazio all’abbigliamento papale che meglio conosciamo. A dar di nuovo vita all’utilizzo del camauro è stato poi Leone XIII, molti anni più tardi, e, in seguito, da Giovanni XXIII. Quest’ultimo, da come si apprende, commissionò il pregiato copricapo a un importante sarto.
Benedetto XVI e il camauro
Nel corso di due occasioni ben precise, il Pontefice Benedetto XVI ha riportato in auge l’utilizzo del curioso copricapo. Le due occasioni a cui si fa riferimento sono le due udienze generali del 21 e del 28 dicembre 2005. In quelle occasioni, il Pontefice, rispose anche ad alcune domande legate all’utilizzo del camauro. Alcuni hanno infatti pensato che si trattasse di un messaggi di tipo tradizionalista. Le parole di Ratzinger furono molto chiare: il camauro era una necessità per coprire il suo capo dal freddo. Ad oggi, il camauro è considerato più un oggetto della storia che un vero e proprio elemento dell’abbigliamento papale. In qualche occasione, viene esposto al pubblico o citato nei testi ufficiali.
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