La Chiesa italiana venerdì 1° maggio alle ore 21, affida il Paese colpito dal Coronavirus alla protezione della Madonna e di San Giuseppe
Il momento di preghiera si terrà nella basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio. La notizia è stata diffusa dalla pagina Facebook ufficiale della “CEI – Conferenza Episcopale Italiana”. Da evidenziare sia la scelta della data che del luogo, estremamente significativa.
Maggio è, infatti, il mese tradizionalmente dedicato alla Madonna: scandito dalla preghiera del Rosario, dai pellegrinaggi ai santuari mariani, e dal bisogno di rivolgersi con maggiore intensità all’intercessione della Vergine. Iniziare questo mese con l’Atto di Affidamento a Maria, nella situazione attuale di crisi per il Coronavirus, acquista un significato molto particolare per tutta l’Italia.
E poi il luogo, Caravaggio, situato nella diocesi di Cremona e provincia di Bergamo che è stata duramente colpita dalla sofferenza. Lì dov’è il più alto numero di morti a causa del Coronavirus, una terra duramente provata dall’emergenza sanitaria. Alla protezione della Madonna, la Chiesa affida soprattutto i malati, gli operatori sanitari e i medici, le famiglie, e i defunti.
Era il tardo pomeriggio del 26 maggio 1432 quando la Madonna apparve a Giovannetta, o Giannetta, una giovane di 32 anni, sposa poco felice di Francesco Varoli. L’apparizione della Madonna avviene in un momento difficile per la gente di Caravaggio che viveva al confine fra due Stati: Venezia e Milano. Quelle terre erano crocevia di saccheggi, di lotte sanguinose, di scorribande di compagnie di ventura.
Entrarne in possesso significava controllare in campo militare ed economico le popolazioni bergamasche e cremonesi. Solo sotto il dominio degli Sforza Caravaggio conosce un periodo di relativa pace. Rimarrà Stato di Milano fino all’unità d’Italia, passando alla provincia di Bergamo nel 1861. Da quel lontano 1432 i pellegrini fanno di Caravaggio una delle mete spirituale più frequentate in Italia. Qui giunse anche Giovanni Paolo II, era il giugno 1992.
Inoltre in occasione della festa del 1° maggio 2020 dedicata a San Giuseppe lavoratore, la Chiesa affida i lavoratori, consapevole delle preoccupazioni e dei timori con cui tanti guardano al prossimo futuro.
Simona Amabene
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