Per settimane si è parlato in continuazione delle norme da seguire per il ritorno alla fase tre: distanziamento sociale, mascherine, igienizzazione delle mani, vetri divisori.
Peccato che, girando in questi giorni nelle città italiane, nulla di tutto questo si sta verificando. In modo particolare nelle spiagge italiane, dove ogni regola richiesta per il coronavirus sembra sia andata letteralmente a farsi benedire. Molti se lo aspettavano: se si scrivono regole incomprensibili, astruse, eccessivamente invadenti, produrranno una totale noncuranza delle stesse.
Le indicazioni anti Covid dell’Istituto superiore di sanità pubblicate il 4 giugno sembrano perciò essere, al momento, un documento totalmente inutile perché inutilizzato. Sta di fatto che, ancora oggi, per l’Iss si tratta di indicazioni valide per tutti.
In Lombardia, spiega il Corriere della Sera, dove la mascherina sarebbe in realtà ancora obbligatoria, anche per strada si vedono gran parte delle persone camminare senza indossarla. Pensare che la si indossi sotto il sole, quindi, diventa pura velleità.
Alcune foto diffuse dal Lido di Camaiore, verso Pietrasanta, mostrava un numero significativo di bagnanti accalcati uno vicino l’altro. Nella città di Viareggio si vedono capannelli di coetanei sotto lo stesso ombrellone. A Jesolo, ombrelloni spalancati formano lunghe file in cui quasi si sovrappongono.
I mesi della quarantena sono ormai ricordi lontani, con le paure del futuro, gli uffici desolati e il lavoro in smart working una realtà in cui immergersi tutto il giorno. Quasi 35 mila morti non sono stati sufficienti per invitare le persone a usare un po’ di cautela. Nemmeno i 240 mila positivi, secondo i dati diffusi sabato dalla Protezione civile.
Soltanto 3,3 milioni di persone sono state quelle che hanno scaricato la tanto discussa app Immuni, di cui si è parlato per settimane e che avrebbe dovuto salvarci dal virus. Eppure con questi numeri è evidente che, anche in questo caso, lo strumento risulta totalmente inutile.
Speriamo che nelle prossime settimane si usi un po’ più di buon senso, quel tanto che basta per cercare di limitare il rischio e metterci, seppure senza esagerare, in sicurezza l’uno con l’altro. Basterebbe cercare di stare a distanza e prendere qualche precauzione, e non sconvolgere le proprie abitudini o la vacanza che tanto si è aspettata nei giorni di quarantena obbligatoria.
Giovanni Bernardi
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