Il tragico allarme che arriva dalle strutture sanitarie: non si stanno garantendo ai pazienti i percorsi oncologici. Si rischia una seconda pandemia: quella del cancro.
Da settimane ormai sono accesi i riflettori su questo tragico problema, e molti sono accorsi a smentire le varie denunce, affermando che l’oncologia sia stata preservata dall’emergenza Covid. Purtroppo, la verità è che le cose non stanno affatto così.
L’allarme: “Non stiamo garantendo i percorsi oncologici”
L’allarme è stato lanciato durante il convegno di esperti e di medici oncologi Cracking Cancer Forum 2020. Il direttore del del Dipartimento Rete Oncologica Piemonte-Valle d’Aosta Oscar Bertetto lo ha detto chiaramente: “Non è vero che stiamo garantendo i percorsi oncologici”.
Negli ospedali infatti c’è, ad oggi, “una estrema carenza di servizi diagnostici”. “In molte strutture non possiamo inviare pazienti perché non sono state separate dalle aree Covid. Abbiamo bisogno di avere spazi Covid free al di fuori degli ospedali“, ha spiegato il medico.
Coronavirus: per i malati di cancro non ci sono cure adeguate
Una soluzione, per ora e per il futuro, potrebbe quindi essere quella di “spostare alcune attività a livello territoriale ed estendere il percorso su più setting assistenziali”, ha sottolineato Gianni Amunni, direttore generale dell’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (Ispro). “Le risorse ci saranno, il rischio è che ancora una volta non le sappiamo spendere”.
Amunni ha denunciato: “La sospensione degli screening per 2-3 mesi ha dato un fermo a una delle azioni più forti contro il tumore, cioè l’anticipazione diagnostica e in generale c’è stata una riduzione più in generale delle attività. Abbiamo avuto un danno per la salute che può ripetersi ma che non deve ripetersi e che produrrà esiti che vedremo nei prossimi mesi e anni”.
L’oncologo: “I tumori sopravvivranno al Covid”
Ancora più radicale è stato l’intervento dell’ordinario di Oncologia Medica dell’Università degli Studi di Padova e coordinatore della Rete oncologica del Veneto Pierfranco Conte.
“I tumori purtroppo sopravvivranno al Covid e nonostante decreti e documenti non è vero che l’oncologia viene preservata perché si appoggia a radiologia, endoscopia e altri servizi che sono pesantemente influenzati”, ha affermato il medico oncologo.
Malati di cancro lasciati indietro dall’intera organizzazione sanitaria
La tragica denuncia infatti non riguarda soltanto uno specifico ospedale o reparto ma tutta l’organizzazione sanitaria. “Si parla di modello Italia per il Covid, ma il nostro Paese ha la stessa mortalità del Messico, quattro volte quella della Germania, il doppio di Francia e Inghilterra”, è il realismo del medico.
“Bisogna spiegare il perché”, ha quindi affermato. “Io sono d’accordo sulla deospedalizzazione ma ora abbiamo un numero di posti letto per abitante inferiore del 60% rispetto a a quello della Germania e la metà di quello della Francia. Per anni il sistema sanitario è stato scheletrizzato, al di là dei colori politici dei governi”.
La denuncia: tenere fuori la sanità dalla politica
Insomma c’è forte bisogno di tenere fuori la sanità dalla politica. Per anni infatti governi di ogni colore hanno ignorato o depauperato la sanità pubblica. “In alcune regioni è stato sviluppato un sistema misto con lo sporco al pubblico e il pulito al privato, altre regioni sono state sottoposte a decenni di commissariamento e piani di rientro che hanno scheletrizzato il sistema”, è la denuncia di Sandro Pignata, responsabile scientifico della Rete Oncologica Campana.
“Da noi c’è stato il blocco del turn over di medici e infermieri per 10 anni e allora come può il sistema reagire all’emergenza?”, si domanda. Prima di passare a un “appello apolitico: bisogna investire perché siamo bloccati, non si fanno le battaglie senza investimenti”.
“Con questi numeri la prossima pandemia sarà il cancro”
La denuncia più forte di tutte arriva infine dal direttore generale dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione “G. Pascale” di Napoli Attilio Bianchi. “Con questi numeri la prossima pandemia sarà il cancro”, ne è certo Bianchi. I numeri sono infatti, purtroppo, quelli di una vera e propria emergenza. “Ogni anno i tumori fanno da 13 a 15 milioni di vittime, se fosse una guerra sarebbe ogni giorno sui giornali e invece in qualche modo quasi non fa massa”.
Invochiamo nelle nostre preghiere il Signore affinché si possano trovare soluzioni adeguati negli ospedali per la cura dei malati di cancro, certi che il Signore non abbandona mai i suoi figli nella sofferenza. Che i medici e gli uomini tutti possano trovare la strada del bene comune e non lasciare indietro nessuno, in particolare nei momenti di maggiore difficoltà.
Giovanni Bernardi
Fonte: Agi