Il Coronavirus spaventa le popolazioni del Sud America e in special modo quelle che vivono ai margini della foresta amazzonica.
Cresce il numero di contagi e di decessi sia in Perù che in Brasile, in un contesto dove povertà e carenze strutturali potrebbero aggravare il bilancio.
Coronavirus, il Bilancio in Perù e Brasile
Qui in Europa abbiamo vissuto già la fase acuta della pandemia di Coronavirus ed in questo mese di maggio ci troviamo ad affrontare una fase di ripartenza dopo essere rimasti in lockdown per quasi 2 mesi. Diversa è la situazione in America, dove ancora oggi i numeri del contagio e quelli dei decessi continuano a crescere in maniera preoccupante. Il Paese più colpito rimangono gli Stati Uniti, con 1.738.743 contagi e 101.894 decessi. Parliamo in ogni caso di un Paese la cui grandezza supera quella dell’Europa, dunque di numeri tutto sommato paragonabili a quelli avuti anche qui.
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A preoccupare maggiormente, infatti, sono i numeri dei Paesi del Sud America. Il Brasile di Bolsonaro è in piena emergenza: in pochi giorni ha superato il numero dei contagi (414.661) di Inghilterra, Italia e Spagna, piazzandosi come seconda nazione maggiormente colpita dal Covid. Anche il numero dei morti (25.697) continua a crescere rapidamente e potrebbe presto superare quello delle nazioni europee maggiormente colpite. La medesima crescita esponenziale si sta verificando in Perù (135.905 contagi e 3.983 morti) ed in Cile (86.943 contagi e 890 morti).
I Missionari danno speranza alle popolazioni amazzoniche
Alla povertà dei sobborghi delle grandi città, si aggiunge in Sud America anche la condizione di estrema indigenza in cui vivono le popolazioni dei paesini più piccoli, specie quelli che si trovano nei pressi della Foresta Amazzonica. Un aiuto a queste persone viene dato dai frati missionari ma non è detto che basti. A parlarne con ‘Vatican News’ è stato Padre Carrasco della Missione di Aucayacu.
Il sacerdote ha spiegato: “La missione di Aucayacu non si trova in una grande città; siamo una piccola comunità in mezzo alla natura e ci sentiamo molto responsabilizzati di fronte a questa pandemia che lentamente ha iniziato a colpire la popolazione“. Inizialmente da quelle parti nessuno si era infettato, ma adesso ci sono i primi casi e c’è stato anche il primo decesso. I missionari hanno immediatamente messo su una mensa per i poveri ed effettuato una raccolta fondi.
Adesso si cerca di restaurare il centro medico locale: “Attualmente, se in questo centro si presenta un malato di Covid-19 i medici, il personale sanitario, non sono in grado di curarlo. Il paziente deve essere portato fino alla città più vicina, a circa 60 km. Qui vivono circa 80 mila persone ma ci sono in tutto due o tre medici, quattro o cinque infermieri, un biologo e pochi altri operatori sanitari e purtroppo moltissimi di questi sono già infettati”.
Speranza attraverso la preghiera ed azioni concrete
Padre Carrasco non nega che contrastare questo virus in queste condizioni non sia un’impresa ardua, ma si affida alla fede e alle parole del Santo Padre. Il Sacerdote invita tutti a rimanere uniti e a contrastare la pandemia tutti insieme, quindi conclude dicendo: “Sta a noi come missionari portare le parole giuste per incoraggiare e dare speranza di fronte a una situazione che mette davvero angoscia per la mancanza di medici e di ospedali. Qui c’è davvero in tutta l’Amazzonia la minaccia, il rischio di un etnocidio e come missionari e come missionarie stiamo lavorando per portare fede e di speranza”.
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Luca Scapatello