Sono tutti vestiti di bianco, pronti ad aiutare il nostro Paese in difficoltà, a causa della propagazione violenta del Coronavirus.
Sono i medici e gli infermieri arrivati sabato scorso dall’Albania, e due giorni dopo dalla Polonia, in soccorso all’Italia. Il personale medico, è offerto dai rispettivi Paesi di provenienza, ed è pronto a prendere servizio affianco ai colleghi italiani.
Appena ho visto le foto che li ritraeva al loro arrivo, con la tenuta bianca, ho pensato:‘Sembrano angeli mandati dal Cielo per aiutarci’. Un gesto di grande solidarietà, tanto più prezioso perché offerto dai Paesi europei meno ricchi, che non hanno però voluto far mancare all’Italia il loro sostegno.
Una lezione di grande umanità e di civiltà, da parte dell’Albania e della Polonia, a quesi Paesi della Comunità Europea che vantano un’economa forte, ma hanno dimostrato una grave carenza di senso etico. Sono le nazioni che hanno voltato le spalle all’Italia nel momento del bisogno:Germania, Austria, Olanda e Finlandia.
Vi riportiamo un estratto dei passaggi più toccanti del discorso pronunciato del premier albanese Edi Rama, all’aeroporto di Tirana, poco prima della partenza, dei trenta operatori sanitari per la Lombardia. Era presente anche l’ambasciatore d’Italia in Albania, Fabrizio Bucci.
Molti ascoltandolo si sono commossi fino alle lacrime, compresa me. In questo momento costernato da tanta sofferenza, sono i gesti di amicizia, di vicinanza, la risposta concreta alle esigenze più autentiche del nostro cuore. Atti di carità che seminano speranza, di cui ora abbiamo un immenso bisogno.
“Lo so che a qualcuno qui in Albania – afferma il premier Edi Rama – sembrerà strano che trenta medici e infermiere della nostra armata in tenuta bianca partono oggi per la linea del fuoco in Italia. So che trenta medici e infermieri non risolveranno la battaglia tra la forza micidiale del nemico invisibile e le forze in tenuta bianca che lo stanno combattendo sulla linea del fuoco dall’altra parte del mare. Ma so che laggiù è oramai casa nostra.
Da quando l’Italia, le nostre sorelle e fratelli italiani, ci hanno ci hanno salvati, ospitati e adottati in casa loro quando l’Albania bruciava di dolori immensi. Noi stiamo combattendo lo stesso nemico invisibile, e le nostre risorse non sono illimitate. Ma oggi, noi non possiamo tenere le forze di riserva in attesa che siano chiamate. Mentre l’Italia, dove si stanno curando negli ospedali di guerra anche albanesi, feriti dal nemico, ha un grande bisogno di aiuto.
E’ vero che tutti sono rinchiusi nelle loro frontiere, e anche Paesi ricchissimi hanno voltato le spalle agli altri. Ma forse è perché noi non siamo ricchi e neanche privi di memoria, non possiamo permetterci di non dimostrare all’Italia che l’Albania e gli albanesi non l’abbandonano mai l’amico in difficoltà. Questa è una guerra dove nessuno può vincere da solo. E voi cari membri coraggiosi di questa missione per la vita, state partendo per una guerra che è anche la nostra. E l’Italia deve vincere e la vincerà questa guerra anche per noi, per l’Europa e il mondo intero”.
Sono arrivati lunedì 30 marzo nel pomeriggio, con un volo umanitario, i 15 medici polacchi che aiuteranno i colleghi bresciani nella lotta contro il Coronavirus. Sono specialisti in terapia intensiva e rianimatori che saranno operativi negli Spedali Civili di Brescia. “La Polonia rimane al fianco dell’Italia anche in questa battaglia, come è sempre stato nella storia.
Inviando i suoi medici, vuole dare un ulteriore supporto concreto al personale sanitario italiano, stremato dalla mole gigantesca di lavoro a cui deve far fronte ogni giorno. Lo spirito di enorme sacrificio con cui medici e paramedici italiani stanno affrontando la situazione di crisi merita il massimo rispetto ed è un esempio per tutta l’Europa. Dobbiamo stare insieme. Uniti ce la faremo” – si legge in una nota dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia.
Un dettaglio. L’aiuto arriva da due Paesi che hanno dato il natale di due grandi santi che si sono distinti per la loro immensa carità : San Giovanni Paolo II, polacco, e Santa Teresa di Calcutta, albanese. E mi piace immaginare che dal Cielo gioiscono per il generoso atto, compiuto dal loro popolo.
Sono gesti come questi che possono cambiare il Mondo e farci sentire fratelli e sorelle uniti e pronti a collaborare per il Bene di tutti!
Un grazie dal cuore Polonia e Albania!
Simona Amabene
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