L’emergenza Coronavirus non deve essere un pretesto per dimenticare ciò che abbiamo lasciato fuori dalla porta e di cui, al momento, non possiamo occuparci come prima.
Per moltissime donne, purtroppo, quei problemi sono entrati in casa. Loro sono costrette a tenerseli in casa! Dall’inizio delle restrizioni, le violenza domestiche sono aumentate. In poco più di un mese, dal 2 Marzo al 5 Aprile, sono state 2.867 le donne che hanno chiesto aiuto ai centri antiviolenza.
Purtroppo, dunque, c’è stato un drastico aumento -del 74,5% addirittura- delle denunce e delle violenze, rispetto allo steso periodo dello scorso anno.
Coronavirus: i dati D.I.RE spaventano
I dati sono stati raccolti dalla D.I.RE (Donne in Rete contro la violenza) che, in un comunicato, ci rende noto: “Dal 2 Marzo al 5 Aprile 2020, i centri antiviolenza D.I.Re sono stati contattati complessivamente da 2.867 donne, di cui 806 (28%) non si erano mai rivolte prima ai centri antiviolenza”. Ciò significa che “Ben oltre 1200 donne in più si sono rivolte ai centri antiviolenza D.I.RE, in poco più di un mese, rispetto alla media annuale dei contatt,i registrata nell’ultima rilevazione”, “un dato che conferma quanto la convivenza forzata abbia ulteriormente esacerbato situazioni di violenza che le donne stavano vivendo”.
Il numero antiviolenza: 1522
Ricordiamo che il numero pubblico antiviolenza e Stalking è il 1522 e che ognuno di noi ha il dovere di segnalare se ci siano persone, donne, in difficoltà che non riescono a farlo da sole. Ne va della loro vita e della nostra coscienza.
Antonella Sanicanti
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