In Italia, la chiusura delle aziende e l’obbligo di adottare misure restrittive come lo stare in casa è al momento fissata fino al 13 aprile. Ma per la riapertura c’è bisogno di massima prudenza e di piccoli passi.
È la raccomandazione che il Comitato tecnico-scientifico, che lavora con il governo italiano indirizzando le sue scelte in maniera di salute e contrasto al coronavirus, ha fatto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sarà infatti la politica a decidere quando riaprire il Paese, e con quale criterio. E ci sarà bisogno che si prenda carico delle responsabilità che le spettano.
In ogni caso, è un parere condiviso che il ritorno alla normalità è molto lontano, impossibile nei prossimi mesi. Riapertura significherebbe restrizioni più limitate, ma in parallelo precauzioni più stringenti. Come l’obbligo di mascherina e dei dispositivi di precauzione, come già stabilito in Lombardia, e specialmente per chi lavora in pubblico, o l’invito a mantenere il distanziamento sociale.
I primi passi saranno quelli di riaprire alcuni settori produttivi, e piano piano anche le altre. Si pensa che le prime aziende riapriranno la prossima settimana, con la minima presenza possibile negli uffici.
Ma per la totalità dei cittadini, il famigerato ritorno alla realtà arriverà solo successivamente. Come minimo, i primi di maggio. E con differenze per fasce di età, invitando gli anziani a stare a casa più a lungo possibile. Gli ultimi a riaprire, in assoluto, saranno infine attività come bar e pub.
Poi si dovrà attendere il collaudo della cosiddetta patente di immunità, ovvero la possibilità di essere sottoposti a test sierologici grazie a cui verificare se abbiamo sviluppato o meno gli anticorpi necessari, ad esempio, per tornare al lavoro.
Di certo, non riapriranno le scuole entro il 18 maggio, quindi per gli studenti il ritorno in classe è previsto a settembre. Il Ministro dell’istruzione ha affermato con nettezza che non ci sarà niente da fare. Il rischio di ritornare tutti a scuola, per 8 milioni di studenti e 2 milioni di professori e personale tecnico, è troppo alto. Quindi, niente esame di terza media e per la maturità si svolgerà solamente un colloquio orale, presumibilmente online.
Se infatti la tutela della salute e dal rischio di contagio è al primo posto, preoccupano anche le condizioni psicologiche ed economiche, messe a dura prova.
Giovanni Bernardi
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