Oggi riaprono finalmente le Messe domenicali al popolo. Ad accogliere i fedeli ci saranno anche i cavalieri templari, che hanno continuato anche nel mezzo del coronavirus a combattere i riti demoniaci delle sette sataniche.
A queste, i Cavalieri templari non hanno mai smesso di opporvisi con le orazioni. “Solitamente ci ritroviamo tutti insieme e preghiamo in cerchio tenendoci per mano”, spiega al quotidiano Il Giornale uno dei templari. Spiega che in certe notti la loro preghiera è senza sosta, in particolare durante le ricorrenze in cui le sette sataniche si riuniscono per compiere i loro riti di devozione al maligno.
I Templari cattolici e il Coronavirus
Con il coronavirus non ci si è potuti incontrare fisicamente, ma nonostante ciò continua la preghiera anche nel privato delle proprie case. “Questa volta ognuno l’ha fatto nel privato, abbiamo pregato per indebolire o spezzare quei riti satanici. Sappiamo che vengono fatti. Viviamo in un periodo in cui la lotta a livello spirituale è molto forte. Ho avuto la sensazione che ci fosse molto in gioco. È stato particolarmente intenso”, spiega.
In pochi infatti, con le immagini degli italiani che ballavano e cantavano sui balconi, a fianco degli striscioni con su scritto “Andrà tutto bene”, si immaginano che ci sono uomini e donne che scelgono di rivolgersi alle forze delle tenebre. Contro queste pratiche demoniache, i Templari non hanno mai smesso di combattere, come monaci guerrieri quali sono.
Immagini mistiche di uomini e donne del terzo millennio
Immagini mistiche di questi uomini e donne del terzo millennio che ci riportano ai simboli lontani dei Pauperes commilitones Christi, e che risvegliano “l’orgoglio perduto della cavalleria”. I Templari Cattolici d’Italia non hanno mai smesso di lottare contro il male, vestiti del mantello bianco dei “poveri soldati di Cristo”. Hanno continuato a farlo anche durante il lockdown dovuto al coronavirus.
E alla ripresa delle Messe si troveranno sul sagrato di molte parrocchie per dare una mano ai sacerdoti. “Saremo in molte chiese ad aiutare i parroci. Alcune diocesi ci hanno chiesto un aiuto ufficiale, sentivamo che la gente aveva bisogno della messa e abbiamo fatto il massimo per poter essere pronti per la ripartenza”.
Il ritorno alle Messe. Documento scritto da un Templare?
Si dice che il documento che è stato poi diffuso dalle diocesi italiane per organizzare il ritorno alle Messe con il popolo sia stato scritto, in prima battuta, da un cavaliere templare della diocesi di Verona. I Templari Cattolici d’Italia sono ad oggi un’associazione di laici riconosciuta dalla Chiesa, ma non un Ordine cavalleresco vero e proprio, perché soppresso nel 1312 da papa Clemente V.
“Il blocco è stato davvero difficile. Un vero dramma non poter partecipare alla celebrazione né poter ricevere fisicamente l’Eucaristia”, spiega uno dei templari, aggiungendo che vedere il Papa nella piazza vuota di San Pietro “mi ha fatto piangere”.
La fede in Cristo non abbandona
“Alcuni di noi cavalieri sono morti per il virus. Molti parenti e amici ci hanno lasciato. Io vivo a Brescia e sentivo le sirene delle ambulanze correre avanti e indietro ad ogni ora. Il virus è un segno molto negativo, ma per un motivo semplce: ha allontanato e separato le persone. E tutto ciò che separa e divide è opera di Satana”.
Però la fede in Cristo anche durante la crisi sanitaria non li ha mai abbandonati e ha donato loro incessante conforto. Quel “conforto spirituale che durante questi mesi è stato altrettanto vitale come il pane di cui ci cibiamo. Il fatto di avere impegni con i Templari, anche se solo online, mi ha aiutato a mantenere un senso di scorrimento del tempo.
Dio è tornato ad essere al centro della mia giornata e non ho mai sentito quel senso di disorientamento che in tanti invece hanno provato”.
Giovanni Bernardi
fonte: ilgiornale.it
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