Il Coronavirus può sopravvivere sugli oggetti come banconote e cellulari fino a 28 giorni in condizioni di freddo e buio.
Si tratta di quanto emerso a partire da una ricerca dell’Organizzazione nazionale scientifica australiana, la Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation.
Gli scienziati infatti, durante gli esperimento, avrebbero cercato di comprendere quale sia la longevità del Coronavirus mettendo in piedi una serie di esperimenti. In particolare, si è trattato di sottoporre il virus a tre diverse condizioni termiche.
Durante i test si è notato come più le temperature aumentava più la capacità di sopravvivenza del Coronavirus diminuiva, e quindi viceversa. Ad esempio, a una temperatura di 20 gradi Celsius il virus dimostrava una forza notevole su alcune superfici in particolare, come ad esempio quella liscia del cellulare.
In questo modo il virus riusciva a resistere anche per ben 28 giorni. Se la temperatura veniva aumentata fino a 30 gradi, allora il virus riusciva a resistere al massimo a una settimana. Invece, sottoposto a una temperatura di 40 gradi Celsius, il virus aveva una vita di solamente 24 ore.
Un altra conclusione emersa dagli esperimenti scientifici è che il virus sopravvive meno sulle superfici porose, come potrebbe essere ad esempio il cotone. Risultati, è stato aggiunto, “significativamente più lunghi” rispetto ai precedenti. Ma che tuttavia portano verso importanti conclusioni.
Se infatti è già ben noto che il Coronavirus si trasmette principalmente per via aerea, in questo caso pare che forte trasmissibilità sia legata anche alla trasmissione attraverso le superfici. A partire da queste constatazione, quindi, si può ricavare una conoscenza “fondamentale per sviluppare strategie di mitigazione del rischio in aree ad alto contatto”, spiega l’istituto.
Nel frattempo, il ministero della Salute pare che stia pensando di inserire nel nuovo dpcm divieti come quello di “organizzare feste private“. Lo ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza nella serata di domenica durante una trasmissione televisiva della Rai. Stasera potrebbe arrivare il dpcm, che per il ministro rappresenterà “un nuovo cambio di marcia”.
Speranza ha giustificato la decisione che punta a inserire nel decreto per il fatto che, a suo avviso e stando a quanto avrebbero ricostruito i tecnici che stanno lavorando con il governo, un alto numero di contagi avverrebbe all’interno della famiglia. Per Speranza si tratterebbe addirittura della “gran parte dei contagi”, che avverrebbe quindi “in ambiti familiari o di relazioni interpersonali“.
“Lavoreremo con le forze dell’ordine perché questa norma sia rispettata, saranno vietate per tutti”, ha aggiunto Speranza. Facendo presagire quindi un inasprimento pesante delle pene, anche attraverso l’impiego della forza militare. Si parla infatti della presenza dell’esercito nelle maggiori piazze italiane per cercare di fare rispettare le regole stabilite dal Governo Conte con dpmc.
“Una cosa è avere un controllo organizzato di fronte ad eventi che si possono costruire, altra cosa è favorire aggregazioni libere dove non ci sono controlli“, avrebbe aggiunto ancora il ministro.
Giovanni Bernardi
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