Il presidente della Conferenza episcopale italiana è tornato nella sede della CEI dopo il lungo ricovero a cui è stato costretto a causa del Coronavirus.
Bassetti ha spiegato di avere appreso, nell’ospedale, il valore della solidarietà. Quel valore che cioè permette di “superare particolarismi e indifferenza, con uno sguardo attento ai più bisognosi”. Da qui nasce il suo appello alla “conversione sociale” della società italiana alle prese con la pandemia.
Il racconto del cardinale Bassetti legato al ricovero per Coronavirus: “Solo Cristo può dare un senso alla sofferenza, trasformandola in testimonianza e amore”.
L’invito del cardinale è cioè di guardare a queste “ore di incertezza per il nostro Paese” partendo però dalla “Provvidenza di Dio“, che mai il Signore fa mancare ai figli che confidano in Lui. Bassetti, nel guardare a questo momento difficile, ha trovato grande sollievo nelle parole del Presidente Mattarella.
“Non viviamo in una parentesi della storia”, è quanto ha detto Mattarella, parlando di “un tempo di speranza anche se le nostre comunità saranno colpite da tempi difficili”. “Ci attendono mesi difficili per questo lo sguardo deve puntare a uscire dall’emergenza sanitaria e dobbiamo tutti contribuire a fare sbocciare una nuova primavera e delle nuove iniziative in cui nessuno, soprattutto i più fragili, siano costretti a rimanere indietro”, ha spiegato Bassetti.
La condizione di salute del cardinale, dopo settimane molto dure a causa del contagio, ora è molto migliore. Nel tempo di ricovero ospedaliero, ha confidato il porporato, è stato naturale “fare un esame più complessivo della vita e del mio servizio di sacerdote e di pastore”.
“Come ogni uomo anche io faccio i conti con la paura: è naturale. Come credente, poi, so che anche Gesù ha conosciuto persino l’angoscia: nelle ultime ore della sua esistenza terrena era consapevole di quello a cui stava andando incontro. E non si è sottratto alla sofferenza, perché la voleva trasformare in occasione di amore. Quando ho avuto paura, mi sono legato di più a lui: ero sicuro che mi avrebbe capito”, ha rivelato Bassetti al quotidiano dei vescovi.
Grande importanza ha rivestito per il capo della Cei la possibilità di avere, durante le settimane di malattie, la Comunione spirituale. Offrire la propria preghiera o le proprie azioni al Signore domandando che Lui stesso se ne serva per fare del bene a un’altra persona. “Ognuno deve affrontare personalmente alcuni tornanti difficili della vita, mi pare altrettanto vero che nel farlo non siamo mai del tutto soli”.
Bassetti nel raccontare del suo ricovero nelle scorse settimane, e appena uscito dall’ospedale, ha spiegato di essere stato “nel deserto, ma con gli angeli”, richiamandosi in questo modo al racconto di Gesù nel deserto. “I miei angeli sono stati i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari, di cui ho potuto apprezzare la straordinaria umanità e la professionalità”, ha spiegato il cardinale.
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Dietro tutto ciò, l’opera del Signore che non abbandona mai chi ha fede in Lui. “Dio è parte della mia vita quotidianamente. Lo invoco quando la giornata scorre serena o quando devo prendere decisioni importanti. L’ho sentito quindi vicino anche nel momento della malattia: come potrebbe essere diversamente?”.
La presa d’atto del cardinale è infatti legata alla consapevolezza che “solo Cristo può dare un senso a questa sofferenza, trasformandola in un’occasione di testimonianza e di amore. L’amore infatti è la risposta al grande interrogativo sul significato della sofferenza: e questa risposta, dice sempre papa Wojtyla, è stata data da Dio all’uomo nella Croce di Gesù Cristo”.
Giovanni Bernardi
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