Nella notte, la Provincia autonoma di Bolzano ha optato per “la ripresa graduale delle libertà di movimento delle cittadine e dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali”.
Segno che se la fase uno dell’emergenza vedeva tutto il territorio nazionale unito e concorde sulle misure di sicurezza da rispettare, con la seconda fase le cose stanno lentamente prendendo un’altra direzione. Vuoi la crisi economica che comincia a farsi sentire, vuoi la significativa differenza di contagi tra le regioni, sono già diversi i casi di governatori che spingono per la riapertura.
La riapertura di Bolzano
Dalla Calabria alla Sardegna, ora è la volta della Provincia autonoma di Bolzano che si avvia verso la riapertura totale. “La Provincia vuole affrontare questa Fase 2 all’insegna dell’applicazione della nostra autonomia”, è quanto affermato dal presidente Arno Kompatscher. Che ha aggiunto: “Al centro mettiamo la sicurezza e il senso di comunità. Questa Fase 2 e la ripartenza possono avere luogo solo se tutti si attengono alle regole. Confidiamo pertanto nell’autodisciplina e nel senso di responsabilità dei cittadini”.
L’Alto Adige perciò ha deciso di fare da sé, senza aspettare le autorizzazioni del ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, che giorni scorsi si era recato a Bolzano “consigliando” di attendere il 18 maggio. La regione però, dopo la presa di posizione del partito di maggioranza in Consiglio, la Suedtiroler Volkspartei, che ha tolto l’appoggio al Governo Conte II, ha deciso di andare per la sua strada accelerando nella riapertura.
La decisione in autonomia
“Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure, abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo“, ha spiegato il governatore altoatesino.
Il Consiglio ha approvato il provvedimento di riapertura della regione con 28 sì, 6 astensioni e un voto contrario, e nella legge sono indicate anche le misure per il contenimento del contagio. La scorsa settimana, infatti, la giunta provinciale aveva già approvato il disegno di legge, ora invece si è concluso l’Iter. E la legge entrerà in vigore già da oggi, assieme alla libertà di movimento su tutto il territorio senza bisogno di presentare autocertificazioni.
La ripresa delle attività economiche
Nel provvedimento si parla della ripresa delle attività economiche già da oggi. Riaprono le attività commerciali, produttive, industriali e artigianali. Dall’11 maggio si passerà ai servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti, e ai servizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Oltre che ai musei, le biblioteche e i centri giovanili.
In queste attività tuttavia sarà obbligatorio rispettare la distanza di sicurezza di almeno due metri tra le persone, coprirsi il naso e la bocca nel caso di contatti inferiori ai due metri, e rispettare le norme igieniche e di pulizia. Bisognerà mettere il disinfettante all’ingresso dei locali se possibile.
Le norme per i locali
Per il settore della ristorazione, il rapporto tra numero di persone presenti nelle stanze bisognerà mantenere il rapporto di 1/10, tra il numero massimo di persone e la superficie del locale. Sarà la modalità con la quale si cercherà di evitare gli affollamenti. In ogni caso, sia nei bar che nei ristoranti non potranno entrare più ospiti del totale dei posti a sedere.
I tavoli dovranno mantenere la distanza tra le persone di almeno due metri, a meno che non si abbiano dispositivi di separazione adeguati, e ad eccezione per le famiglie che vivono insieme, esenti da questa regola. A tavola, si può togliere la protezione respiratoria. Ma il personale di servizio dovrà utilizzare maschere di tipo Ffp2, ed è obbligatoria la disinfezione delle mani prima e dopo l’utilizzo della toilette.
Negozi e strutture ricettive
Nelle strutture ricettive turistiche ci sarà la regola di 1/10 per le aree comuni, ad eccezione delle sale da pranzo. Potranno riaprire le piscine all’aperto ma non le piscine coperte o le saune. Eccetto per gli stabilimento “Covid-Protected-Area”, ovvero nelle zone in cui tutti avranno effettuato il test.
Per la la vendita e all’acquisto di alimenti bisognerà usare guanti monouso, e le aree di cassa dovranno essere separate dal dispositivo di protezione. Si accederà al negozio soltanto in maniera scaglionata, e gli orari di apertura potranno essere prolungati fino alle 22 proprio per evitare che qualcuno rimanga fuori.
La libertà di spostamento
Gli spostamenti saranno in ogni caso del tutto liberi all’interno del territorio provinciale e trentino, mentre per ragioni di lavoro, di salute o di urgenza ci si potrà spostare verso altre regioni. E nel caso Austria e Svizzera lo consentano, si potrà anche superare il confine.
All’interno della provincia resta però il divieto di assembramento e l’obbligo di distanziamento interpersonale, oltre all’utilizzo di protezioni delle vie respiratorie. Sono vietate però le manifestazioni pubbliche, eccetto singoli eventi autorizzati dal presidente della Provincia. Mentre per le Messe e le manifestazioni a carattere religioso verrà emanata un’apposita ordinanza.
Giovanni Bernardi
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