Trenitalia cancella migliaia di biglietti dopo l’entrata in vigore del dpcm che ha prorogato le norme anti covid.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito la necessità di rispettare il distanziamento sui treni.
Coronavirus: caos treni
Alla fine di luglio alcune regioni hanno autonomamente deciso di abolire le regole di distanziamento sui mezzi di trasporto, tra cui i treni. Una di queste regioni è la Lombardia, dove da qualche settimana a questa parte il numero di positivi e di degenze ospedaliere è rientrato nella norma. Il risultato è che nel fine settimana in cui scadeva il dpcm sulle regole anti covid, i cittadini italiani avevano prenotato in massa il biglietto del treno per andare in vacanza.
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Sabato, però, il ministro della Salute ha prorogato le misure di sicurezza e dunque riportato in vigore anche le normative sui distanziamenti nei mezzi di trasporto. Questo ha costretto Trenitalia a inviare delle mail a molti passeggeri per avvisarli che il loro biglietto era stato annullato. Da una prima stima si valuta che solo la cancellazione delle 8 corse di Italo hanno lasciato a terra all’incirca 8000 passeggeri.
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Serve una normativa nazionale
La cancellazione di massa dei treni ha generato confusione e malcontento in varie stazioni italiane. Tuttavia sembra che gli italiani abbiano cercato di trovare una soluzione all’improvviso disagio. Intanto il ministro della Salute ha smentito che ci sia stata un’incomprensione tra lui ed il collega: “Le ricostruzioni su presunte divergenze con il ministro De Micheli relativamente al distanziamento sui treni a lunga percorrenza sono del tutto infondate”.
Incomprensioni di governo a parte, c’è chi fa notare che c’è stata poca chiarezza nella comunicazione ed un ritardo nell’organizzazione. Sergio Malorgio della CGIL, contrario alla abolizione del distanziamento ha dichiarato ad ‘Ansa‘: “Un grande caos, e non è ancora finita“. Quindi ha aggiunto: “Ora la norma nazionale è stata tolta, con il caos che ha generato, ma restano quelle di alcune regioni”. Il sindacalista si riferisce a quelle regioni in cui il distanziamento è stato abolito e sottolinea: “Ma il virus non muta in base alle regioni”. Concludendo che a suo avviso bisognerebbe ristabilire una normativa nazionale.
Luca Scapatello