Tante iniziative dei pastori della Chiesa per accompagnare i credenti in questo periodo di emergenza del Coronavirus.
I social, da Facebook a YouTube passando per Instagram, e ancora la TV, sono diventati gli spazi per ritrovarsi a pregare insieme, malgrado l’isolamento. L’offerta è vastissima. Messe, Angelus, Rosari, Catechesi, trasmessi in diretta per permettere ai fedeli di seguire la preghiera via internet o in televisione.
Un aiuto per continuare a sentirci Chiesa, famiglia di Dio, fratelli e sorelle in Cristo nonostante l’impossibilità di partecipare alla Santa Messa e a ogni altra iniziativa nelle chiese. Ora, è tanto importante coltivare l’unità tra noi, per non sentirci soli e persi di fronte a un nemico invisibile che sta sconvolgendo le nostre vite.
A cominciare da papa Francesco, che eccezionalmente in questo periodo di emergenza, ha voluto che la Messa in Santa Marta, venga trasmessa in diretta ogni mattina alle 7, sui canali di Vatican News.
C’è Don Paolo Ciccotti, della parrocchia di Sant’Elena a Cergnago in provincia di Pavia, che si premura di offrire un programma di preghiera continuativo sulla sua pagina Facebook. E ieri, domenica 15 marzo, ha portato da solo, solennemente, il Santissimo lungo le vie del paese.
E’ passato tra le abitazioni, mentre le campane suonavano a festa, ha invocato su ciascuno la benedizione del Signore e la protezione da ogni male. Guardando il post con gli scatti di quel momento, mi sono commossa!
Don maurizio Mirilli, della parrocchia del SS. Sacramento nel quartiere Prenestino a Roma, oltre la Messa, la Via Crucis, ogni sera alle 22, si collega per dare “La coccola della buonanotte” in diretta Facebook.
E ancora la serie di video “2 minuti di catechismo” nata da padre Maurizio Botta e dai catechisti della Chiesa Nuova di Roma per permettere ai bambini delle comunioni e ai loro genitori di ripassare alcuni elementi fondamentali del catechismo nel periodo in cui sono sospesi gli incontri.
O c’è chi come don Giuseppe Corbari, parroco di Robbiano a Monza, ha avuto un’idea molto creativa per coinvolgere i parrocchiani. E perché, come lui stesso ha dichiarato, essere sull’altare e vedere le panche completamente vuote gli da un senso di tristezza. Così ha chiesto ai fedeli di mandargli i loro selfie, che ha poi stampato e posto sulle panche della chiesa dove ha celebrato la Messa.
Vi ringraziamo di cuore per quello che state facendo, per l’amore di padri che state donando a noi figli, per tenerci stretta la mano con tutti i mezzi possibili, in questa difficile prova. La nostra riconoscenza sia la nostra preghiera per voi.
Simona Amabene
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