In questo terrificante momento, affidiamoci alla recita del Santo Rosario, ogni volta che possiamo, chiedendo di riuscire a debellare il Coronavirus.
La Vergine Maria, Regina del Santo Rosario, non ci farà mancare la sua protezione e la sua pace.
C’è un luogo o un modo per pregare al meglio la Corona del Rosario? Vi siete mai chiesti se si può recitare, senza contemplare i Misteri della vita di Gesù e di Maria, ad esempio?
Quali sono le disposizioni della Chiesa, in merito a questa speciale preghiera?
Coronavirus: come rendere il Santo Rosario più efficace
Per rispondere a queste domande, ci affidiamo alle riflessioni di Padre Cido Pereira, della Diocesi di San Paolo (Brasile), che afferma di essere stato interrogato spesso dai suoi fedeli, riguardo a questi argomenti.
Padre Pio -si racconta- pregasse costantemente il Rosario, portandoselo sempre con se. Sul suo esempio anche noi, spesso (e facciamo bene), cominciamo a snocciolare le Ave Maria del Santo Rosario, mentre ci occupiamo di altre attività, mentre ci rechiamo a lavoro o siamo in attesa di arrivare allo sportello della posta. Spesso, non abbiamo a portata di mano il libretto che ci guida anche nella riflessione ai Misteri di quel giorno e non le ricordiamo a memoria.
Il Santo Rosario senza i Misteri
Il sacerdote su citato sottolinea che, senza contemplare i Misteri, il Santo Rosario è ugualmente valido, ma con essi è completo. Assume una forma perfetta, che dirige i nostri pensieri a particolari intenzioni di preghiera, oltre a quelle personali, supportate dall’esempio di Cristo e della sua e nostra Madre.
I Misteri, infatti, ci aiutano ad entrare nella storia della salvezza, nella nostra storia di salvezza, perché “Maria ci porta a Gesù”, ci parla del suo Figlio unigenito, a cui il nostro sguardo deve essere sempre rivolto.
Come sappiamo, i Misteri gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi raccontano la Bibbia e ci riannodano ad essa e a ciò che contiene, ossia la Parola di Dio, spiegata fino a compiersi nella Passione, morte e resurrezione del Cristo suo Figlio.
Il Santo Rosario è, dunque, un percorso di fede, che si rinnova e ci rinnova, ogni qualvolta prendiamo in mano la Corona e decidiamo di assaporare la potenza di Dio, fattasi uomo nel grembo verginale di Maria e fattasi viva nel mondo, perché tutti noi ne fossimo testimoni e ne condividessimo la grazia, da qui all’eternità.
Ecco la potenza di questa preghiera, che mai deluderà le nostre aspettative, specialmente in questo tempo di prova e di sofferenza, che si sta annunciando a livello globale.
Antonella Sanicanti
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