L’affermazione dell’Iss: nonostante i contagi in rialzo, non c’è emergenza, perché sono quasi tutti asintomatici. Il Coronavirus è mutato e ora è meno pericoloso.
Stando a quanto si verifica in questi giorni all’interno delle Asl, infatti, se si fa un confronto a ciò che accadeva nel periodo di picco del Coronavirus, al momento non c’è alcun tipo di emergenza. Ciò emerge da alcune importanti affermazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, riportate dal blog scenariquotidiani.
Coronavirus, il report dell’Iss: in Italia non c’è pericolo
Il report distribuito settimanalmente dall’istituto spiega infatti che, anche se l’andamento della curva dei contagi sembra essere in rialzo, al netto del maggior numero di tamponi effettuati ogni giorno, le infezioni dovute al coronavirus dimostrano la “minore gravità clinica”.
I pazienti che infatti in queste settimane finiscono per risultare positivi dopo avere eseguito i tamponi nelle varie strutture che lo richiedono, che sia ad esempio nei diversi ambiti lavorativi oppure negli scali aeroportuali, sono quasi sempre “asintomatici“. Per questa ragione non c’è da preoccuparsi, nonostante a prima vista i numeri sembrino prospettare scenari apocalittici, di ritorno di uno stato di emergenza dovuto al Coronavirus.
I dati indiscutibili sul Coronavirus. I contagiati sono asintomatici
I dati sono quindi inequivocabili. Le previsioni dell’Iss non lasciano perciò molto spazio a interpretazioni differenti. Dire che si ha un rialzo dei contagi è inutile perché le persone che vengono individuate non sono malate, ma asintomatiche. Ed è controproducente perché non si spiega che ciò è dovuto a un aumento dei tamponi.
Manca cioè la sottolineatura di una contestualizzazione che in realtà rappresenta la notizia stessa. L’Italia fa più tamponi, perciò si scovano più contagiati. La curva non sale perché sta aumentando la diffusione del virus, ma dei test.
I coronavirus subiscono mutazioni per vivere. Ora il virus è innocuo
Il medico della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti è uno di quei medici che lo ha spiegato più volte. Il virus subisce mutazioni continue, e al momento ha perso la sua carica virale e corrisponde più o meno a una comune influenza. Mentre dal punto di vista clinico, come ha affermato il professore Zangrillo, primario del reparto di Terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano, “è clinicamente morto”.
Si tratta del naturale comportamento dei virus, che cambiano con l’obiettivo di adattarsi al corpo del paziente che andrà ad infettare, per cercare di rimanere in vita il maggior tempo possibile.
Bassetti: “se si buttano mille reti in mare, i pesci presi aumentano”
Bassetti ha infatti spiegato che “a marzo emergeva la puntina dell’iceberg, oggi intercettiamo molto precocemente ed oggi stiamo tirando fuori il tanto che ieri era sommerso. Abbiamo delle mutazioni benigne nel virus, chi lo nega al letto dei malati non c’è andato”.
Quindi il vero problema sta in un’informazione errata e decontestualizzata di quanto sta accadendo. “Se lei butta 1.000 reti nel mare il numero di pesci che tira su sarà molto elevato e così è per i positivi quando si fanno più tamponi”, ha spiegato con un’immagine più comprensibile Bassetti.
Per questo ogni cittadino può rimanere sereno, ed evitare di cadere nel panico. In questo momento, in Italia, non c’è pericolo.
Giovanni Bernardi