Nonostante i contagi che aumentano, l’Italia non sembra voler rinunciare a molti aspetti della vita sociale. E si finisce per dare contro famiglie e chiese.
Serate danzanti nei bar, matrimoni di centinaia di persone con feste extra-lusso, feste di compleanno da sballo, rave party fino all’alba. Tutti puntualmente senza alcun tipo di precauzione contro il Coronavirus.
I contagi risalgono. Ma a molti pare non sembra importare molto
A grandi passi l’Italia sta tornando nel pieno della pandemia, eppure quasi nessuno sempre volere rinunciare ai propri inutili orpelli di sempre. In molte di queste feste, però, accade che emerge il positivo di turno. Così tutti gli altri partecipanti finiscono, in un batter d’occhio, in quarantena obbligatoria.
Alcuni di questi eventi sono diventati dei casi emblematici di una grande irresponsabilità che troppo spesso pervade i cittadini. Nei giorni scorsi a Ladispoli, sul litorale romano, una mamma aveva una forte febbre, con una tosse acuta. Eppure era in programma la festa di compleanno del figlio, e a questa evidentemente non voleva proprio rinunciare.
Contagi, i vari casi emblematici: dal compleanno al matrimonio
Così ha deciso lo stesso di organizzarla, addirittura spezzandola in due per poter invitare trenta persone alla volta. Sessanta persone in totale, per un evento memorabile. Purtroppo però, più in negativo che in positivo. Gli invitati infatti sono stati tutti costretti all’autoisolamento, e a sottoporsi a loro volta ai test. E la donna ora rischia una denuncia penale.
Scendendo più sotto invece, nel napoletano, e precisamente a Monte di Procida, una festa di matrimonio che si è tenuta all’inizio della scorsa settimana è finita per diventare un vero e proprio focolaio di contagi. Dei duecento invitati, in poche ore sono stati rintracciati 13 positivi. Che però sembrano destinati inevitabilmente a crescere.
Rave party illegale, trecento persone ballano senza alcuna protezione
Il sindaco della città, Giuseppe Pugliese, ha chiuso le scuole fino a domani, insieme ai parchi pubblici e privati, alle sale giochi e scommesse, o ai circoli per anziani. Una delle situazioni più tristi in assoluto è invece quella del rave party illegale, a Settimo Torinese. Dove centinaia di persone hanno ballato uno a fianco dell’altro, tutta la notte.
Trecento, si dice, in tutto. Nessuno di questi, ovviamente, aveva la mascherina. L’evento illegale era stato organizzato in un capannone abbandonato, e con l’arrivo dei carabinieri la festa è finita. Tutti i ragazzi sono stati identificati. Lo stesso è accaduto nelle colline poco sopra Torino, a Pino, sempre per un rave illegale, concluso con l’arrivo degli uomini in divisa.
Savona. Un uomo viene fermato, si rivolta e scappa con le manette
Da ultimo, però, emblematico, quanto successo a Savona. Lì la squadra della Polizia ha fermato un uomo, il sabato sera, che stava passeggiando per strada senza indossare la mascherina. Le forze dell’ordine lo invitano gentilmente a munirsi del dispositivo sanitario, l’uomo però non ci sta, non è d’accordo con quanto gli dicono. Così si scaglia contro i due agenti e prova ad aggredirli.
Subito viene ammanettato, per essere portato in caserma. In pochi secondi, però, attorno alla polizia arrivano altre sei o sette persone con fare minaccioso. Vogliono liberare l’uomo che era appena stato arrestato, e i poliziotti sono infine obbligati a sparare un colpo in aria per spaventarli.
Tuttavia, non riescono a portare a termine il loro compito. L’uomo che era stato fermato non c’era più, era riuscito a dileguarsi con le manette ai polsi.
Giovanni Bernardi