In tempo di Coronavirus, si scoprono molte persone generose che, avendo chiuso le loro attività, cercano di dare una mano come possono.
Quella dei ristoratori è una delle categorie più colpite dall’emergenza Coronavirus, nel senso che è stata costretta a chiudere ogni attività, per non si sa quanto tempo. E’ successo lo stesso al noto chef Carlo Cracco. Lui, dopo aver chiuso i suoi ristoranti, ha voluto rendersi utile, “correndo a cucinare” per coloro che allestivano l’ospedale da campo, nella struttura della fiera di Milano.
Coronavirus: Cracco cucina per i medici milanesi
Il 10 Marzo scorso, aveva lasciato un suo messaggio, sui Social: “La priorità nostra, e di tutti in questo momento, è quella di salvaguardare la nostra salute e quella degli altri. Da oggi, il Ristorante Cracco resterà chiuso al pubblico. Riapriremo non appena le nuove disposizioni lo consentiranno e l’emergenza sarà rientrata. Rimarremo operativi con il nostro shop online @craccoexpress. Lavorerò in questi giorni per mettere a punto il nuovo menu e le nuove proposte per la riapertura. Sono sicuro che se siamo tutti uniti e coesi in questo momento, torneremo più grandi e più forti di prima”.
“E’ il nostro piccolo contributo a quest’emergenza”
Proprio in queste ore, l’ospedale di Milano ha cominciato ad ospitare i primi malati, dopo essere stato affidato, dall’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delfini, alla protezione dei Santi Charbel e Riccardo Pampuri.
Per tutti gli operatori di quella struttura, per la mensa, Carlo Cracco continuerà a cucinare, anche adesso: “Un piccolo contributo per aiutare gli addetti che lavorano giorno e notte. Nella struttura non c’è la mensa e noi tutti siamo a casa con il ristorante chiuso, così abbiamo dato la nostra disponibilità”.
Antonella Sanicanti
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