Le Diocesi del Nord Italia, presenti nelle zone colpite da Coronavirus, hanno adottato alcune particolari misure di prevenzione.
Norme precauzionali per evitare il diffondersi del contagio da Coronavirus sono state prese in alcune Diocesi nelle zone colpite.
Il Coronavirus è arrivato anche in Italia. Per evitare ulteriori forme di contagio e diverse forme di “psicosi da contagio”, in alcune Diocesi delle zone colpite sono state prese dovute precauzioni.
Da Vicenza a Milano, a Piacenza, a Vercelli, a Verona, a Padova, a Lodi: sono solo alcune delle Diocesi che hanno adottato alcune misure preventive, anche per la sicurezza dei singoli fedeli, in contemporanea alle misure già emanate dal Ministero della Salute.
Come alcuni Vescovi hanno detto, “l’uomo di fede, in questa crisi, porta con sé un unico punto fermo: Dio sta con chi soffre”. Queste decisioni hanno messo in difficoltà comprensibile le singole parrocchie con le loro attività. Quel che però ha fatto “più male” è stato vedere l’emanazione della sospensione di tutte le Celebrazioni domenicali, almeno fino al 1 marzo.
Ogni singolo Vescovo delle Diocesi interessate ha emanato un proprio comunicato, per rassicurare i fedeli, ma anche per dire loro che, nonostante non si possa celebrare Messa, o non si possano effettuare determinati gesti o pratiche durante la celebrazione, non si significa che Dio non è con ognuno di noi e non ascolta la nostra preghiera.
L’Arcidiocesi di Milano, per voce del vicario generale monsignor Franco Agnesi, ha dichiarato che “si suggerisce che la Comunione Eucaristica venga distribuita sulla mano, secondo le norme liturgiche vigenti. Questo per evitare che la saliva, come potrebbe accadere nel caso della particola ricevuta in bocca, diventi strumento di diffusione dell’infezione”.
Monsignor Pizziol, Vescovo di Vicenza, ha deciso di sospendere l’amministrazione delle Cresime previste in Duomo. La Diocesi di Vercelli, invece, ha disposto che “vengano svuotate le acquasantiere in ogni singola parrocchia”. A Venezia, il Vescovo suggerisce “suggerisce di lavarsi accuratamente le mani evitando contatti inutili, come lo scambio della pace, in attesa di ulteriori indicazioni dalla Prefettura”.
In Emilia Romagna, la situazione è leggermente più drastica. Il Vescovo di Piacenza ha disposto la sospensione delle attività di catechismo, di gruppo e altre occasioni aggregative (attività di oratorio, feste). Nella Diocesi di Cremona, invece, (come anche a Padova) le misure disposte, anche dalle rispettive amministrazioni comunali, sono quelle di Comunione in mano, astensione dallo scambio della pace e acquasantiere vuote.
Ma la sospensione delle attività e la celebrazione della Santa Messa in queste zone, non vuol dire anche sospensione della preghiera. Un’importante iniziativa è quella disposta dalla Diocesi di Verona. Si tratta di una preghiera comunitaria da fare ogni giorno (dal 24 febbraio al 1 marzo): un invito ad unirsi in preghiera con il Vescovo nella Chiesa Cattedrale.
Ogni parroco, alle ore 18.30 di ogni giorno, è invitato a suonare le campane della propria parrocchia e, ogni singolo fedele, dalla propria casa, può accendere un lume come segno di preghiera ed unità.
Anche noi uniamoci alla preghiera: una preghiera che salga a Dio affinché protegga chi sta combattendo contro questo virus, ed aiuti i ricercatori a trovare la giusta cura perché questo virus venga definitivamente debellato.
ROSALIA GIGLIANO
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