Un passaggio della trasmissione Porta a Porta sta facendo molto discutere, e getta un’ombra sulla gestione del Coronavirus e sul conteggio dei tamponi.
In questo spezzone di puntata, il conduttore e giornalista Bruno Vespa rivolge una domanda al Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute Sandra Zampa. Ma non riceve alcuna risposta, il che fa molto insospettire i telespettatori e quando hanno seguito la trasmissione in streaming.
Vespa, in maniera più che legittima, chiede al sottosegretario spiegazioni sul conteggio dei nuovi casi positivi. In quel momento erano presenti in studio numerose personalità del mondo politico e accademico. Tra questi, l’immunologo Alberto Mantovani, il ministro Beatrice Lorenzin, Simona Ventura, e infine il sottosegretario Zampa, del Partito Democratico.
Il tema della trasmissione era la pandemia e la gestione dell’emergenza sanitaria da parte delle istituzioni italiane. La domanda riguarda i tamponi multipli sulle stesse persone. Ci si chiede: visto che per accertare la positività o la negatività di un individuo l’Asl deve effettuare diversi tamponi, come si fa a distinguere il numero delle persone a cui vengono effettuati i test con il numero invece dei test, che è l’unico che confluisce nei dati?
“A proposito del numero dei tamponi, ci dicono sempre nuovi casi”, dice Vespa. “Però noi sappiamo che quando vanno a fare il tampone, e sono tanti che vanno a fare anche il secondo e il terzo, danno loro di nuovo il modulo come la prima volta. Ho il sospetto che quello sia considerato ogni volta un nuovo caso”.
La domanda, effettivamente centrata, sembra però cadere nel vuoto. Il sottosegretario alla Salute dà l’impressione di non avere risposta. Effettivamente, bisognerebbe giustamente, al fine del conteggio dei test e dei positivi, diversificare i moduli che vengono sottoposti a chi effettua il tampone. E fare inserire dati utili per avere un conteggio realistico e non ripetere più volte lo stesso caso.
Se nella statistica infatti vengono inseriti i risultati di tamponi multipli della stessa persona, il conteggio è tutto sbagliato e irreale. Ma la risposta della deputata del Pd è del tutto sviante. “Non ci sarà più come le ho detto perché il tampone d’ora in avanti è uno”, risponde. Se in futuro non ci sarà più, significa che fino ad oggi è stato così?
“Però certe volte ho due tamponi positivi e devi aspettare di avere quello negativo”, incalza Vespa. La questione è: due tamponi positivi alla stessa persona, sono conteggiati come due nuovi casi di positivi? Il dubbio di chi guardava la trasmissione è che effettivamente vadano così le cose. E dimostrano o scarsa competenza e capacità di analisi dei dati da parte delle istituzioni pubbliche. Oppure malafede, con dati gonfiati ad arte per interessi di qualcuno, ma di certo non in onore alla verità di quanto sta accadendo.
Alle persone positive, infatti, necessariamente viene rifatto il test per vedere se è guarito. E se risulta di nuovo positivo, viene fatto più volte finché non guarisce. Personaggi famosi ripetono il test in continuazione. Il calciatore Ibrahimovic ha spiegato che dal 24 settembre al 9 ottobre ha fatto un tampone al giorno. Ovvero sedici volte. Il suo caso è rientrato nel conteggio dei nuovi positivi come un nuovo caso, o come dodici nuovi casi?
A quel punto significherebbe che bisognerebbe dividere il totale dei nuovi positivi per altrettante volte. E il numero risulterebbe di molto inferiore.
Giovanni Bernardi
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