Coronavirus, Don Regolani sorvola la zona rossa per benedire gli abitanti

Don Regolani, 79enne parroco di Polesine Zibello, ha sorvolato la zona rossa del Lodigiano per benedire gli abitanti dal cielo.

(Websorce Archivio)

Preso il brevetto a 67 anni, il Sacerdote da circa 12 anni si diletta a fare il pilota amatoriale insieme ad alcuni amici.

Don Regolani benedice i lodigiani costretti a saltare messa a causa del Coronavirus

Sebbene non ci si debba lasciare andare ad allarmismi inutili, è indubbio che nella zona del lodigiano ed in quella del veneziano gli abitanti stiano vivendo momenti difficili. A causa del coronavirus, infatti, le due zone sono state messe in quarantena e gli abitanti si trovano costretti a vivere in una condizione surreale. Ci sono i militari che delimitano la zona per impedire che qualcuno esca e in generale gli eventi aggregativi e le attività pubbliche sono interrotte per evitare la diffusione del contagio.

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Domenica scorsa il parroco di Castiglione D’Adda, Don Gabriele, ha mandato un audio con l’omelia pronunciata quel giorno in una chiesa deserta a Don Regolani. Il parroco di Polesine Zibello ha ascoltato quel messaggio d’aiuto e si è fiondato all’aeroporto per decollare con un elicottero e sorvolare il paese del lodigiano. Intervistato dal ‘Corriere della Sera’, il Sacerdote ha spiegato: “Ho dato la benedizione dal cielo a chi in questo momento si trova in difficoltà. Tutti noi quando abbiamo paura guardiamo il cielo, allora ho pensato di telefonare al parroco di Castiglione d’Adda e dirgli che se avessero alzato gli occhi alla tal ora, mi avrebbero trovato lì, un po’ più vicino a loro”.

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La passione per il volo di Don Regolani

Una passione, quella per il volo, che Don Regolani coltiva sin da quando era un bambino. All’epoca salire su un aereo era un lusso anche per un passeggero, figurarsi immaginare di portarne uno. Con il passare degli anni, però, quella passione per i velivoli ed il volo non è mutata e un giorno ha deciso di tramutarla in un hobby. Tutto è cominciato quando è tornato dal Venezuela: “Poi, dopo una missione di cinque anni in Venezuela nel 1977, quando ancora si poteva entrare nella cabina di pilotaggio, ho deciso di buttarmi: dodici anni fa ho preso il brevetto e ora condivido un aereo con tre amici”.

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Luca Scapatello

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