Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è ottimista sul coronavirus: “sono convinto, anche se i numeri sono ancora un po’ così, che presto inizierà la discesa verticale”.
Lo ho affermato durante una trasmissione su Radio 1, in cui ha anche sottolineato che Milano e in Lombardia “la situazione è andata bene, la gente ha capito la necessità di rimanere a casa e che se tutti quanti facciamo questo sforzo molto probabilmente riusciremo a interrompere questo contagio”.
La riapertura infatti è prevista al momento per il 4 maggio, giorno in cui i divieti termineranno. Il programma per il ritorno alle attività tuttavia è ancora da definire. Saranno probabilmente fattore discriminante le età delle persone, e gli ultimi a uscire di casa saranno le persone con più di 70 anni o con delle patologie croniche.
La mappatura del contagio potrebbe essere effettuata con test sierologici e con un’app per controllare gli spostamenti dei cittadini. Così da creare un archivio telematico al posto dell’autocertificazione. Basterà registrarsi sul proprio smartphone, inserendo alcuni parametri come l’effettuazione del test o del tampone.
Per arrivare alla fase due vera e propria però bisogna che il numero RO sia vicino allo zero, anche se il rischio di contagiarsi rimarrà comunque presente, per questo bisognerà in ogni modo evitare la ripartenza del virus con nuovi focolai. Verranno così probabilmente effettuati test a tappeto su ogni persona entrata in contatto con chi si scopre positivo.
Il pericolo da scongiurare in ogni modo è quello di una ripartenza massiccia dell’epidemia, vanificando gli sforzi fatti fino ad ora. Una delle novità a cui dovremo maggiormente abituarci sarà quella dello smart working. Infatti, nei mesi della ripartenza si cercherà di lavorare quanto più possibile da casa. Nelle grandi aziende questo potrebbe diventare obbligatorio. E nel caso sia il dipendente a richiederlo, l’azienda dovrà concederlo obbligatoriamente.
Il virus “è stato particolarmente violento in Lombardia, perché molto probabilmente stava circolando nel nostro territorio già da parecchi giorni”, è quanto ha invece spiegato Fontana. “Altrimenti non si spiegherebbe questa ondata di una violenza inaudita che non ha in alcun modo potuto essere controllata“.
Ma in vista dell’arrivo alla data del 4 maggio, il governatore ha spiegato: “aspetteremo quello che ci diranno i nostri esperti, i nostri epidemiologi, per capire l’andamento di questa curva che sta rallentando, ma molto molto adagio. Io ero convinto che rallentasse più velocemente. Ma mi auguro che sia una questione di giorni”.
Giovanni Bernardi
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