La notizia è di quelle clamorose. Un giudice di pace ha affermato che il lockdown imposto da Giuseppe Conte e dal governo è un abuso.
Si tratta del giudice di pace di Frosinone Emilio Manganiello, con una sentenza dello scorso 15 luglio. Che è però passata in risalto nelle ultime ore con un articolo di Francesco Storace sul quotidiano Il Tempo.
Il giudice avrebbe anche spiegato che le sanzioni imposte dal governo contro chi violava le regole decise, in maniera a questo punto illegittima, dal Governo centrale sono un abuso. Al di fuori dei limiti stabiliti dalla Costituzione italiana.
“La sentenza non può lasciare insensibile il legislatore”
“Sarà pure solamente un giudice di pace, ma la sua decisione – per ora riguardante un solo ricorso a Frosinone – contro una sanzione amministrativa legata ai dpcm di Conte – non può certo lasciare insensibile il legislatore”, ha così commentato l’autore dell’articolo.
Nello specifico, la senza è stata emessa nei confronti della situazione che ha visto un uomo multato, lo scorso 11 aprile, solamente perché era uscito di casa nei giorni in cui invece sarebbe stato in vigore l’obbligo di rimanere in casa. Dopo il ricorso fatto dall’uomo, tramite il suo avvocato, il giudice ha deciso che non dovrà pagare la multa.
La sentenza che ha creato un precedente significativo
L’unica possibilità ormai è che la la prefettura stessa non faccia ricorso per conto del governo. In ogni caso, la sentenza ha ormai creato un precedente significativo, di cui in qualche modo la politica dovrà tenere conto. Il fatto che ha indotto il Giudice di Pace ad accogliere il ricorso è che non esiste nessun passaggio della Costituzione italiana in cui si prevede la possibilità di dichiarare uno stato di emergenza per ragioni puramente sanitarie.
È al contrario possibile dichiararlo per altri casi, come ad esempio terremoti, incendi, alluvioni o valanghe. Che le decisioni prese dal governo centrale a guida Giuseppe Conte siano perciò illegittime?
Se fosse davvero così, sarebbero molti gli italiani da risarcire
A quel punto sarebbero molti gli italiani da risarcire. Magari non solo chi ha preso le multe, ma anche chi ha visto fallire i propri esercizi commerciali, chi ha dovuto accettare il passaggio a miglior vita i propri cari senza nemmeno dare un ultimo saluto, chi ha riscontrato pesanti conseguenza di natura psichica e fisica.
L’articolo precisa inoltre che la sentenza del giudice di Frosinone è centrata nientemeno che su un articolo della Costituzione italiana, vale a dire il numero 13.
Lockdown, violato l’art. 13 della Costituzione italiana?
In cui si recita: “La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria”.
Il giudice ha quindi stabilito che il caso del lockdown non rientrava di certo in quelle casistiche. Perciò il governo avrebbe abusato dei suoi poteri. Come accadrebbe quindi anche ora con la proroga dello stato di emergenza da parte del Premier Conte, uno caso in tutto il continente europeo.
Giovanni Bernardi