I dati sul Coronavirus in Italia fanno pensare che la situazione sia sempre più critica, e il rischio di un nuovo lockdown è dietro l’angolo, ha fatto capire Conte.
La soglia è quella dei 2300 ricoverati in terapia intensiva. “L’Italia è oggi in una situazione ben diversa rispetto a quella del mese di marzo, anche se anche questa situazione si sta rivelando molto critica”, ha affermato il premier Giuseppe Conte durante il suo discorso tenuto alla Camera per illustrare il Dpcm del 18 ottobre.
Le parole di Conte alla Camera sull’ultimo Dpcm
Conte ha spiegato che il Governo sarà pronto “a intervenire nuovamente se necessario. Siamo ancora dentro la pandemia e il costante aumento dei contagi ci impone di tenere l’attenzione altissima: stavolta però, forti dell’esperienza della scorsa primavera, dovremo adoperarci, rimanendo vigili e prudenti”.
La questione più calda è quella delle scuole, con il tira e molla che si è verificato in queste settimane all’interno dell’esecutivo e con i corpi intermedi. “Solo per le scuole secondarie di secondo grado, sono previste modalità ancora più flessibili di organizzazione dell’attività didattica”, ha detto Conte.
Il nodo dei contagi a scuola e la cassa integrazione
“La ministra Azzolina presiederà perché questo avvenga, che contemplano ingressi degli studenti scaglionati, a partire dalle 9, con possibilità di ricorrere anche ai turni pomeridiani”, ha spoegato ancora il premier, che ha toccato nel suo intervento numerosi altri temi.
Come ad esempio quello della cassa integrazione. La situazione infatti dal punto di vista economico non è semplice. “I contraccolpi della crisi sono ancora forti e non è possibile, in questa fase, dismettere la rete di protezione disposta sin dall’inizio della crisi in favore dei lavoratori e delle imprese”, ha affermato.
Le misure che si stanno pensando per il prossimo dpcm
Sostenendo quindi che “è per questa ragione che rifinanziamo con 5 miliardi un nuovo e ulteriore ciclo della cassa integrazione, prevedendo la gratuità della cassa integrazione per le imprese che hanno registrato perdite oltre una soglia predeterminata”.
Oltre a questo, però, il Governo sta studiando diverse misure per un prossimo dpcm in cui verrebbero chiuse le le attività “non essenziali” e verrebbe introdotto il divieto di spostamento tra le Regioni. Se la curva epidemiologica in questi giorni non frenerà la salita, a quel punto si finirà probabilmente in una nuova forma di lockdown. A cui si arriverà in forma “graduale”.
La soglia che farebbe scattare il nuovo lockdown
Nei membri dell’esecutivo è stata fissata una soglia ben precisa, che corrisponderebbe a quella di 2.300 persone in terapia intensiva. A quel punto il livello di allarme sarebbe così alto che scatterebbero immediatamente misure drastiche. Visto che le misure previste al momento non basterebbero.
La preoccupazione riguarderebbe cioè in particolare la situazione degli ospedali. Molte strutture sanitarie riescono in qualche modo a fronteggiare l’emergenza, ma altrettante no. Considerato inoltre che in questa fase si è anche abbassata l’età media delle persone che vengono contagiate, presentando talvolta sintomi anche gravi, come si afferma in queste ore.
Al momento i ricoverati in terapia intensiva sono 926, e soltanto una settimana fa erano la metà, ovvero 539.
Giovanni Bernardi