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Covid: l’Italia sceglie di proteggersi. No agli ingressi per 13 Paesi

Il Coronavirus, dopo un periodo di discesa e di pochi contagi, è tornato di nuovo a far paura. L’Italia reagisce così.

photo Getty Images

Aerei che arrivano con persone infette a bordo e il contagio che riprende a salire. L’Italia decide di bloccare gli ingressi da ben 13 Paesi.

L’Italia chiude a 13 Paesi

Una misura cautelare per preservare i sacrifici di tre mesi di lock down fatti dal nostro Paese. L’Italia sceglie la misura drastica: chiudere gli ingressi a ben 13 Paesi. A darne l’annuncio è il Ministro della Salute, Speranza. Una necessità oltre che una misura cautelare: “Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi. È per questo che abbiamo scelto la linea della massima prudenza” – ha dichiarato il Ministro Speranza.

Per i seguenti Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, si dispone il divieto di ingresso e di transito in Italia alle persone che nei quattordici giorni antecedenti vi hanno soggiornato o vi sono transitati” – scrive la nota del Ministero.

Coronavirus: bloccato cittadino che non aveva rispettato l’isolamento

Ed, in effetti, la situazione non è delle migliori. Lombardia e Lazio stanno registrando un notevole aumento di casi di contagio da Covid. Uno degli ultimi casi riguarda un uomo, arrivato il 23 giugno con volo da Dacca (e che sarebbe dovuto restare in isolamento), è stato rintracciato in viaggio per l’Italia. Un percorso che lo ha portato nelle Marche e in Emilia Romagna prima di esser bloccato dagli uomini delle Forze dell’Ordine alla Stazione “Termini” di Roma.  Secondo le indagini, l’uomo ha ammesso, quando è arrivato nel nostro Paese, di avere la febbre, di esser risultato positivo al tampone, ma senza rispettare l’isolamento al quale i medici lo avevano confinato.

photo web source

Le misure adottate dal ministro della Salute sono molto importanti al fine di mantenere i risultati raggiunti in questi mesi ed evitare che casi importati possano generare focolai difficili da controllare. Dobbiamo ricordarci che in molti paesi del mondo la circolazione del virus e ancora elevata” – ha affermato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Brusaferro.

Coronavirus: “Con 36 euro, compri un certificato e parti per l’Italia”

I primi voli ad esser stati bloccati, da e per l’Italia, sono stati quelli proprio provenienti da Dacca. Le Forze dell’Ordine hanno scoperti un giro d’affari a spese e a discapito di coloro che partivano, nonostante fossero ammalati e, nel loro Paese, avessero contratto il Covid. Bastavano dai 36 ai 50 euro per “comprare” un certificato falso di negatività al Coronavirus e partire per l’Italia.

A confermare la notizia è stato anche il presidente dell’associazione Ital-Bangla, che si occupa della comunità del Bangladesh in Italia, Mohammed Taifur Rahman Shah.

Una situazione che potrebbe tornare ad esser esplosiva da un momento all’altro. Per questo motivo, cerchiamo di non perdere le buone abitudini che abbiamo, faticosamente, imparato in questi mesi: mascherina, lavaggio continuo delle mani, distanziamento sociale ed evitare luoghi affollati.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: adnkronos.com

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