Coronavirus: l’Italia si sta preparando a sperimentare una nuova arma per bloccare il Covid-19. Si tratta di un farmaco monoclonale derivato dal sangue dei pazienti convalescenti.
Si tratta degli anticorpi monoclonali: molecole mirate, nello specifico, contro il Coronavirus. Come riporta l’agenzia di informazione Ansa, queste molecole si sono rivelate, negli ultimi due mesi, molto più di una promessa.
L’Italia sta pensando concretamente ad una sperimentazione. Come fa sapere Rino Rappuoli della Gsk vaccine, l’Italia è tra i primi Paesi al mondo a fare un farmaco monoclonale a partire dal sangue dei pazienti convalescenti.
Come leggiamo dalla fonte, il dibattito tra gli esperti è emerso come i test stiano dando i loro risultati. Infatti, dal sangue dei pazienti, si stanno prelevando gli anticorpi. Rino Rappuoli ha fatto sapere che il team ha già isolato diversi anticorpi e la speranza è quella di passare presto a una fase “industriale”, in modo tale da poter usare il farmaco in ambito clinico.
A esprimersi sulla questione, come riporta Ansa, è stato anche Giuseppe Novelli, dell’Università di Tor Vergata. Il genetista, in costante collaborazione con il Beth Israel Deaconess Medical Center dell’Università di Harvard, ha annunciato che gli anticorpi monoclonali “potrebbero essere i primi farmaci intelligenti” contro il Coronavirus. Il docente ha tenuto a precisare che questo tipo di farmaco non è in competizione con il vaccino.
Il farmaco non entrerebbe in competizione con il vaccino: un dettaglio non indifferente. Spiegano infatti gli esperti che gli anticorpi monoclonali andrebbero a rappresentare un farmaco destinato a chi ha contratto la malattia. Il vaccino, che è invece preventivo, è destinato agli individui sani. Novelli ha lanciato poi un’appello di speranza: sarebbe importante avere il farmaco già per ottobre, ovvero quando il ritorno del freddo potrebbe far risalire i casi di positività al Coronavirus.
L’idea, spiegano gli esperti, è quella di organizzare un gruppo di lavoro tra Italia, India e Canada. Quest’ultimo Paese si è rivelato importantissimo ai fini della sperimentazione. Infatti, le molecole, con alto potenziale di neutralizzazione, sono state selezionate dalla Toronto Recombinanti Antibody Center, la grande banca dati canadese di anticorpi. Questi, fanno sapere gli studiosi, hanno mostrato i migliori requisiti e sono tra i primi candidati a diventare farmaci.
Fabio Amicosante
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