Gesù non abbandona chi soffre, perché, come ci insegna il Venerabile Luigino Rocchi, è attraverso le lacrime che vediamo il volto di Gesù sorridente.
Con una bellissima metafora, il Venerabile Servo di Dio Luigino Rocchi ci offre uno spunto di riflessione memorabile. Se troppo spesso nei nostri pensieri aleggia un sentimento di sconforto, di dubbio e di tristezza, facciamoci forza attraverso l’affidamento a Dio, perché “Il buon Dio può mandare il vento: noi dobbiamo alzare le vele e dare forza ai remi”. Fermiamoci un istante a riflettere sull’importanza di queste parole. Dio ci offre il vento e noi siamo chiamati a camminare facendoci forza su questo vento. Oggi, più che mai, siamo chiamati a stare vicino ai nostri cari, abbiamo tutto il tempo a disposizione per offrire loro un supporto. Facciamo tesoro di questa possibilità e di questo “vento” offertoci dal Padre.
Un pensiero di Luigino Rocchi in tempi di Coronavirus
Luigi Rocchi è passato, nell’immaginario collettivo, come il Santo in Carrozzella. Chiunque ne abbia sentito parlare, porta con sé l’emblematica immagine di un uomo sofferente, di un alter Christus. Ma al tempo stesso, il Santo in carrozzella è stato testimone dell’amore di Dio, perché è riuscito a trasformare quella sofferenza, che sempre lo ha accompagnato, in principale mezzo di raggiungimento di Dio. Dio non abbandona chi soffre. Anche in questi giorni, in cui molte persone stanno soffrendo a causa del CoVid-19, possiamo farci forza sull’amore di Dio. Il Venerabile Luigino scrisse, durante la sua vita terrena: “Io offro a Dio questa mia povera sofferenza: goccia di rugiada”.
Un invito speciale
Ma c’è un altro invito che possiamo raccogliere dalle parole del Santo in carrozzella. Lui, che di sofferenza terrena ne ha conosciuta, ci invita a riflettere su un aspetto molto importante della sofferenza, ovvero, la nostra capacità di renderci soccorritori degli altri. In uno dei suoi 365 pensieri, opera edita a cura di don Rino Ramaccioni, il Venerabile Servo di Dio scriveva, proprio in questi giorni di fine marzo: “Per asciugare le lacrime nostre, dobbiamo raccogliere quelle degli altri. Attraverso le lacrime vediamo il volto di Gesù che ci sorride”. Abbracciamo questo bellissimo pensiero e teniamolo nei nostri cuori, perché dalla sofferenza, possiamo imparare a conoscere Gesù.
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Fabio Amicosante
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