Oggi comincia il mese di Maria. In un momento storico molto difficile, in cui tutti siamo fortemente messi alla prova dal coronavirus, questa diventa l’occasione per riscoprirci figli di una Madre che ci ama con tutto il suo cuore.
Papa Francesco ha invitato tutti i cristiani ad affidarsi a Maria, per diventare strumenti della misericordia infinita del Signore. Tutto questo ci invita a un cambiamento, interiore ed esteriore. Ci invita a cambiare i nostri stili di vita, a focalizzarci sull’essenziale, a stare più vicini alle persone che ci vogliono bene e alle cose che contano veramente.
Maria ci chiama alla conversione
Siamo infatti chiamati a riscoprire i nostri affetti profondi, a trovare la forza e la capacità di fare un sorriso alle persone a cui ci teniamo veramente, e a chi ne ha veramente bisogno. Questo è il momento di togliere il gelo che si separa dalla verità del nostro cuore per donarlo a chi lo merita veramente. Per fare questo, è necessario riscoprirci figli amati da una madre che prova un amore infinito e incondizionato.
Maria ha visto Suo figlio morire in croce per la salvezza e la redenzione di tutta l’umanità, e con questo stesso amore guarda a tutti noi oggi, pur nelle nostre miserie riprovevoli e nei nostri peccati inconfessabili. Maria ci guarda con occhi di madre e ci invita al cambiamento, ci chiama all’amore perché è questo che Lei ci dona ogni momento.
Davanti a una prospettiva dura, Maria è il nostro faro
“In un momento in cui tutti ci riscopriamo figli, quindi bisognosi dell’affetto e del consiglio che solo una madre può dare, l’Italia e il mondo hanno davanti una prospettiva terribile e carica di speranze: quella di poter cambiare paradigma, mutare l’atteggiamento e l’impostazione della nostra vita individuale e collettiva”, scrive il sacerdote Don Aldo Buonaiuto nel suo editoriale su Interris.
Nella storia infatti l’azione di Maria ha sempre ispirato a cambiamenti radicali nell’uomo e nella società. Ed ancora oggi, a duemila anni di distanza, Maria è il faro da cui farci guidare per trovare la via di uscita dalla crisi tremenda cominciata lo scorso marzo, con l’emergenza sanitaria, e che sta proseguendo e proseguirà nei prossimi mesi con le difficoltà di ordine economico e sociale.
Maria ci guida a Suo figlio Gesù
Lei è l’unica che può indicarci la giusta direzione, che è quella di Suo figlio Gesù. Di fronte a un’imprevisto, a una difficoltà che ci getta nel panico e che sembra mandarci in crisi abbattendo tutte le nostre certezze, Maria ci invita a ricalcolare il nostro percorso, a cambiare sguardo verso la vita, a trovare il disegno di Dio anche in quelle che sembrano sventure insormontabili.
Nella crisi del coronavirus, Maria ci chiama a un ripensamento. Noi, come singole persone, come uomini e donne, genitori, figli, fratelli, e a tutta la società, alla collettività umana che in ogni latitudine ha affrontato la storia per uscirne vittoriosa. Maria chiama ogni popolo e paese alla conversione, a voltare lo sguardo verso Suo figlio Gesù, con la consapevolezza che non ci farà mai mancare il suo affetto infinitamente misericordioso.
Con la Madonna ogni paura diventa speranza
Che diventa certezza che in quello sguardo, di chi ha sofferto ogni male sulla croce per l’umanità, prendendo su di sé l’intero peccato del mondo, c’è la risposta ad ogni difficoltà. Che è una risposta di pace, amore, fratellanza, concordia e giustizia. Un volto che ci mostra la verità e l’essenzialità, l’umanità di ciò che conta davvero e di chi ha saputo guardare il padre anche nel momento più difficile che possa mai capitare nella vita di un uomo.
“In oltre duemila anni, la Madre di Gesù è stata l’ispiratrice di programmi esistenziali ed epocali che hanno inciso in profondità sulle conversioni e i riposizionamenti di milioni di esseri umani e di intere generazioni”, scrive infatti don Buonaiuto.
Nella storia la devozione mariana ha avuto ruoli centrali
“Nelle difficoltà apparentemente insormontabili, la devozione mariana ha avuto un ruolo persino geopolitico che ha calibrato e spesso rivoluzionato la visione del mondo. Intere civiltà hanno ribaltato gli errori in virtù proprio quando la storia sembrava condannarle ad una direzione opposta”.
Difficoltà che hanno caratterizzato i “regimi più atei di ogni tempo”, in cui però “la Madonna (Lourdes, Fatima, Guadalupe, Czestochowa, Medjudorje) ha toccato i cuori di milioni di fedeli, ha ottenuto miracoli, conversioni e grazie da suo Figlio come conseguenza di una testimonianza eroica e di una intercessione fondata sul cammino condiviso con il Risorto”.
Il messaggio di don Aldo Buonaiuto
Don Aldo nel suo messaggi invita tutti i fedeli a guardare con speranza e fiducia alla Madonna, e a evitare proclami che disorientano i cittadini e li portano allo sconforto, piuttosto che tranquillizzarli e condurli verso la strada della concordia e della serenità.
In particolare, sono due per il sacerdote gli estremi che bisogna tenere alla larga. E che spiega con parole dure. “Il metodo mafioso di chi usa la Madonna per farle dire ciò che gli conviene e la “smemoratezza” di coloro che trascurano le radici mariane della loro “solida” fede”.
Gli atteggiamenti da evitare
E il secondo, è quello di chi, “tra certi cristiani”, “prova imbarazzo e persino ostilità per la centralità di una donna interamente umana elevata, per singolare privilegio, ad una dignità che la pone per l’eternità accanto al Salvatore della storia”. Perciò, l’atteggiamento da cui bisogna prendere le distanze, innanzitutto nei nostri stessi comportamenti, è ben delineato.
“Attenzione a non ridurre il doveroso ossequio alla Vergine Santa ad un atto magico-formalistico”, è l’ammonimento di don Aldo Buonaiuto. “Non avere rispetto del sacro significa violare ciò che di più intimo e prezioso esiste dentro di noi”.
La Madonna è tutt’altro che un “semplice santino”
Mentre, al contrario, “la Madonna è tutt’altro che un semplice santino. Nel suo Cuore Immacolato, al quale sarà consacrata l’Italia, il Vangelo ci dice che lei serbava tutto ciò che vedeva compiersi sotto i suoi occhi. Il silenzio di Maria è la suprema dimostrazione di quella che San Francesco chiamava la predicazione delle opere.
La Madonna non è un amuleto, consacrarsi a lei significa cambiare radicalmente gli stili di vita e le condotte che hanno provocato sofferenze e danni collettivi. Il suo messaggio è per la provvidenziale comunione, mai per la diabolica contrapposizione”.
Giovanni Bernardi
Fonte: interris.it
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