Dopo l’incremento dei contagi purtroppo è arrivata anche la tragica constatazione: i medici italiani tornano a morire a causa del Coronavirus.
Tra le ultime vittime, ci sono un medico di famiglia di Napoli, Ernesto Celentano, e un otorino del San Camillo di Roma, Giovanni Briglia. Dall’inizio della pandemia, le vittime registrate tra medici e operatori sanitari sono 181. Sul sito della Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei medici, c’è un lungo elenco listato a lutto.
Il presidente della Fnomceo ha perciò commentato con un triste: “Si ricomincia”. “Siamo vicini alle famiglie”, ha affermato Anelli. Spiegando però che, allo stesso tempo, “siamo preoccupati che queste scomparse segnino l’inizio di una nuova fase. La speranza è che le esperienze che abbiamo vissuto nella primavera scorsa si trasformino in insegnamento”.
C’è quindi bisogno di cercare di stare uniti il più possibile di fronte a un nemico comune, il Coronavirus. Cercando di evitare allarmismi, per il semplice motivo che in parallelo a chiusure e lockdown ci sono attività commerciali che falliscono, famiglie che finiscono in povertà e una crisi che secondo esperti si prospetta peggiore di quella del 2008, da cui, dopo 12 anni, l’Italia non era ancora del tutto uscita.
Ma allo stesso cercando di affermare coralmente una chiamata alla responsabilità, che preveda l’impegno da parte di tutti ad adottare comportamenti corretti e allo stesso anche delle istituzioni ad agire in modo repressivo e paternalistico, affinché ogni singolo cittadino e soggetto pubblico o privato possa comportarsi nella maniera più consona e corretta possibile.
C’è bisogno, infine, soprattutto di preghiera, affinché questa unità di intenti e di comportamenti diventa anche unità di spirito e di coscienza pubblica. La preghiera infatti ci rende un unico grande corpo nella comunione spirituale in Cristo Gesù. San Paolo stesso, nelle Lettera, parlava spesso della Chiesa come un unico grande corpo in cui il capo è Cristo e le cui membra sono i credenti, figli del Signore.
Per questo c’è bisogno di stare vicino ad ogni singola persona che si trova ad affrontare il male con le proprie forze, che però non sono affatto sufficienti. Medici, operatori, contagiati, persone sole e isolate, anziani, persone che hanno perso il lavoro e che si trovano in difficoltà economiche. Tutti insieme dobbiamo alzare la nostra preghiera al cielo affinché il Signore porga la Sua mano su di noi e ci conduca verso la Salvezza e la Speranza.
Signore, Gesù Cristo, hai percorso città e villaggi “curando ogni malattia e infermità.”
Al tuo comando, i malati erano guariti.
Vieni ora in nostro aiuto, nel corso della pandemia da coronavirus, affinché possiamo sperimentare il tuo amore che guarisce.
Guarisci coloro che sono ammalati per il virus.
Possano riacquistare forza e salute grazie ad assistenza sanitaria qualitativa.
Guariscici dalla nostra paura, che impedisce alle nazioni di lavorare insieme e ai vicini di aiutarsi reciprocamente.
Guariscici dal nostro orgoglio, che può farci presumere invulnerabilità rispetto ad una malattia che non conosce confini.
Signore, Gesù Cristo, hai percorso città e villaggi “curando ogni malattia e infermità.”
Al tuo comando, i malati erano guariti.
Vieni ora in nostro aiuto, nel corso della pandemia da coronavirus, affinché possiamo sperimentare il tuo amore che guarisce.
Signore, Gesù Cristo, guaritore di tutti, resta al nostro fianco in questo tempo di incertezza e di dolore.
Sii accanto a coloro che ci hanno lasciati a causa del virus. Possano riposare con te, nella tua pace eterna.
Sii accanto alle famiglie dei malati e delle vittime. Nella loro preoccupazione e sofferenza, difendili dalla malattia e dalla disperazione. Possano fare esperienza della tua pace.
Sii accanto ai medici, agli infermieri, ai ricercatori e a tutti i professionisti della salute che, correndo rischi per sé, cercano di curare ed aiutare le persone colpite. Possano conoscere la tua protezione e la tua pace.
Sii accanto ai leader di tutte le nazioni. Concedi loro lungimiranza per agire con carità e vera sollecitudine per il benessere delle persone che sono chiamati a servire.
Dà loro saggezza per investire in soluzioni a lungo termine, che aiutino a prepararsi ad eventuali future epidemie o a prevenirle. Possano essere abitati dalla tua pace, mentre lavorano insieme, per conseguirla sulla terra.
Che siamo a casa o all’estero, circondati da molte persone che soffrono per questa malattia o solo da poche, Signore, Gesù Cristo, resta con noi, mentre resistiamo e piangiamo, mentre perseveriamo e ci prepariamo. Al posto della nostra ansia, donaci la tua pace.
Signore, Gesù Cristo, guariscici.
Signore, Dio della vita, servitore della vita,
ti ringrazio di avermi dato di essere, con la preparazione professionale,
cura, speranza e sollievo tra gli ammalati e i sofferenti.
Fa che oltre la competenza professionale ci sia sempre sul mio volto quel sorriso
che comprende, rassicura e fa sentire il valore, la dignità,
di chi è nella povertà della salute.
Fa che non abbia mai nessun innalzamento sugli altri,
ma servizio efficace.
Grazie, Signore Gesù, per i sorrisi che ho visto lampeggiare, e che mi hanno reso partecipe della gioia di chi dona.
Grazie per i semplici, furtivi, silenziosi, insegnamenti che ricevo dai degenti,
che esprimono la fiducia come fiore dell’anima.
Grazie dei tuoi esempi, Signore Gesù.
Grazie per la parabola del Samaritano.
Grazie per l’attenzione data al cieco di Gerico, al paralitico calato dal tetto,
e a quell’uomo paralitico abbandonato da tutti alla piscina di Betzatà.
Grazie, perché mi hai insegnato a dare un senso luminoso alla sofferenza.
Maria, Salute degli infermi, forza dei deboli, a te affido questo giorno di lavoro
e tutta la mia vita.
Amen.
Giovanni Bernardi
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