In “epoca Coronavirus”, ci sono molti fattori che rischiano di aumentare il diffondersi del contagio.
Primo fra tutti, è il comportamento dell’uomo, che non ha ben inteso l’importanza dell’isolamento e sfida il cielo, uscendo di casa, non curante del fatto che può essere portatore del Coronavirus, pur rimanendo sano.
A nulla sono valsi gli anni in cui si è parlato di prevenzione e di precauzioni; a nulla sembrano valere, per alcuni, le disposizioni ministeriali.
Anche la Chiesa sta facendo la sua parte, annullando ogni celebrazione assembleare, in un periodo liturgico che, altrimenti, sarebbe pregno di solennità e di riti molto significativi, in quanto siamo in Quaresima!
In armonia col messaggio di Matteo, “Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.
Eppure, a molti sembra non bastare, come se per pregare Dio ci fosse bisogno di gesti eclatanti, da sfoggiare in piazza.
Ricordiamo, allora, come Gesù, nel deserto, rispose ad una delle tentazioni del demonio. Il Vangelo di Matteo dice che il diavolo, dopo averlo condotto sul pinnacolo di un Tempio, rivolse a Gesù queste parole: “Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede”. Gesù, prontamente, rispose: “Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo!”.
In Campania, in questo momento, si assiste ad una situazione spiacevolissima e surreale. Il Governatore Vincenzo De Luca si è visto costretto ad isolare altri quattro Comuni: “Causa del picco di contagi è un rito mistico”!
Si tratta di Sala Consilina, Polla, Atena Lucana e Caggiano, in provincia di Salerno, per un totale di circa 23.000 abitanti. “Ho dato mandato all’Asl di procedere alla denuncia penale di quanti hanno promosso o partecipato a questa iniziativa, per il danno enorme che ha prodotto sulla pelle di migliaia di cittadini, di migliaia di medici e infermieri impegnati all’ultimo respiro nella battaglia contro la diffusione del contagio.
Nelle prossime ore, saremo, se possibile, ancora più rigorosi di fronte a comportamenti irresponsabili, applicando le sanzioni previste, a cominciare da quanti hanno partecipato a queste iniziative”.
Erano Neocatecumenali, riunitisi tra il 29 Febbraio e il 1 Marzo ad Atena Lucana (Sa). I sacerdoti e i fedeli coinvolti, intatto, smentiscono la condivisione del calice, come avrebbero fatto in situazioni normali, ma uno di loro è già morto (il 10 Marzo, nell’ospedale di Battipaglia), un uomo di 76 anni di Bellizzi (Sa), da cui è cominciata l’indagine. Quest’ultimo aveva anche partecipato ad un ritiro spirituale, il 4 Marzo, nella Chiesa di San Rocco a Sala Consilina (Sa).
Il gruppo ha preso sicuramente con superficialità i “consigli” di mantenere le distanze di sicurezza e l’ordinanza del Governatore De Luca (del 24 Febbraio), rivolto ai Sindaci, ossia di monitorare e vietare “l’organizzazione e l’espletamento di ogni manifestazione che comporti adunanze o assembramento di cittadini”.
In altre parole, non hanno pensato alle possibili e catastrofiche conseguenze del loro “volersi incontrare”. Ricordiamo che, già qualche giorno prima, moltissimi comuni del sud Italia, avevano annullato le manifestazioni carnevalesche per evitare gli stessi rischi, sapendo dell’affluenza incontrollata di gente da ogni parte d’Italia.
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Antonella Sanicanti
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