Il Coronavirus e la chiusura di molte attività per due mesi, ha portato ad un aumento considerevole del numero di bisognosi.
Sono i “nuovi poveri” coloro che si rivolgono alla Caritas e ai nuovi centri di assistenza. Ecco l’identikit di coloro che sono nel bisogno.
Ecco chi sono i “nuovi poveri”
La “nuova povertà” che si affaccia nelle nostre comunità. Non sono più solo coloro che sono soli, i rifugiati ma anche coloro che hanno perso il lavoro durante questo periodo di pandemia. La crisi si è acutizzata proprio in quest’ultimo periodo e sono tanti di più coloro che si rivolgono alla Caritas.
Caritas di Perugia: “Molti sono rimasti senza lavoro”
“Tutte persone bisognose perché senza lavoro. Basti pensare che solo all’Emporio le famiglie fruitrici a settimana sono passate dalle 480, del periodo precedente al Covid-19, alle attuali 650″ – ha spiegato il direttore della Caritas della Diocesi di Perugia, Giancarlo Pecetti.
Un’emergenza che continua: “Si prevede un’ulteriore incremento di queste famiglie per la loro precaria situazione economica qualora non dovessero ritornare al lavoro o non ricevere in tempi brevi i contributi statali previsti per fronteggiare quest’emergenza” – ha spiegato.
Caritas: “In futuro, forse, ci troveremo nella stessa situazione”
La riflessione del direttore Pecetti si conclude anche con una possibile previsione: “Non è escluso che in futuro ci troveremo dinanzi ad ulteriori richieste di aiuto a causa degli sfratti per morosità”.
In effetti, l’analisi fatta dal Direttore della Caritas di Perugia è la stessa che si rivede in quasi tutte le città d’Italia, con intensità più o meno differenti. La situazione non tende a migliorare. Che si intervenga presto, poiché la gente non ce la fa davvero più a sopravvivere.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: italiasii.it
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