Cinque Regioni cambiano colore da domani, e adottano nuove regole che resteranno in vigore fino al 3 dicembre. Subito le reazioni dei governatori.
Si tratta di Lombardia, Piemonte e Calabria, che torneranno in zona arancione. Poi, di Liguria e Sicilia che torneranno in zona gialla. Le nuove regole derivano dall’ordinanza del ministro Roberto Speranza, che sarà in vigore dal dal 29 novembre. Tutte le altre rimarranno quindi nello stato in cui sono. Tra queste, anche Campania e Toscana, che restano in zona rossa.
In queste ore sta infatti prendendo definizione il provvedimento che andrà a regolare, molto probabilmente, la situazione che resterà in vigore anche a Natale e a Capodanno. Secondo gli indicatori dell’Istituto Superiore di Sanità, il dato Rt nazionale attualmente si attesta a 1,08.
Ciò non è evidentemente bastato al Governo e al ministro della Salute Speranza per cambiare idea, e i provvedimenti che sono stati emanati sulle regioni, che dividono “promossi” e “bocciati”, ha subito suscitato diverse reazioni tra gli stessi governatori.
Ad esempio il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha commentato in maniera favorevole la notizia del ritorno alla zona arancione. “Bisogna far capire ai cittadini che non è iniziata la stagione del liberi tutti, in cui ci si può comportare come ci si comportava prima”, ha detto Fontana. “Credo che sia una notizia positiva che segue tutti i numeri che sono sempre stati positivi in questi ultimi giorni e che continuano a esserlo. Però non bisogna abbassare la guardia”.
Nei casi come quello lombardo, infatti, riapriranno i negozi, le scuole medie faranno lezioni in presenza e si potrà di nuovo circolare all’interno del Comune senza autocertificazione. Leggermente diversa è invece la situazione in Piemonte, per il quale il governatore Alberto Cirio ha parlato del bisogno di adottare “grande prudenza e responsabilità”.
“Non è un traguardo la zona arancione ma un passaggio che ci deve portare alla zona gialla, ma soprattutto per sempre”, ha detto al Tg regionale. Cirio ha infatti deciso di sua spontanea volontà che, a differenza della Lombardia, la seconda e la terza media continueranno la didattica a distanza.
“Prevediamo con una mia ordinanza misure anti assembramento soprattutto per i centri commerciali perché il sacrificio è doloroso per tutti e non deve essere sprecato”, ha continuato il Governatore. Sono invece molto contrariati i governatori che restano confinati nelle zone rosse. Tra questi, il governatore della Valle d’Aosta Erik Lavevaz.
“Ieri abbiamo ricoverato un cittadino biellese perché tante rianimazioni del Piemonte erano sature”, ha twittato il governatore. “Oggi deduciamo (da Roma non arrivano comunicazioni) che rimarremo zona rossa e ad ora non sappiamo perché. Roma deve darci risposte chiare, questa non è serietà”, è la dura critica al Governo.
Poi è arrivata anche la nota della Regione, in cui si spiega che “la Giunta regionale si riserva azioni politiche dopo l’annuncio del governo che conferma la Valle d’Aosta in zona rossa”. L’attacco, in questo caso, è a una mancata comunicazione con i governatori da parte del Governo centrale, che avrebbero di nuovo deciso il tutto senza adeguati confronti.
“La mancata spiegazione dei criteri di analisi dei dati e l’assenza di comunicazioni tempestive preoccupano la Giunta regionale della Valle d’Aosta, che si riserva ogni azione politica nelle prossime ore, dopo l’annuncio governativo che conferma la Regione autonoma come ‘zona rossa‘”.
Resta in zona rossa anche la Campania. In questo caso, però, il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha commentato la notizia con la solita ironia del caso, che caratterizza ormai la comunicazione politica, che dovrebbe essere istituzionale ma che non lo è affatto, di De Luca. “Apprendo con viva emozione la decisione del Governo sulle zone Covid. Noi siamo com’è noto, da sempre, per la linea del rigore e della prudenza”, ha commentato.
“Dunque esprimo la mia piena condivisione, purtroppo solo virtuale, visto che l’unica zona rossa realmente esistente da noi è la zona dell’aglianico. Tutto il resto è propaganda. I controlli sono pari a zero. Sono in libera uscita tutti, tranne i venditori di pantofole di panno beige”.
Giovanni Bernardi
“Donami la pazienza”. Questa è la preghiera della sera da recitare questo venerdì per meditare…
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…
Due avvenimenti ritenuti miracolosi sono legati alla devozione marina della Madonna della Guardia di Gavi,…
Specialità della tradizione dedicata a santa Cecilia, le pettole sono buonissime e perfette in questa…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
San Francesco d'Assisi è uno dei Santi più venerati e conosciuti da tutto il mondo…