Parlando del coronavirus, Padre Livio, direttore di ‘Radio Maria’, ha detto che questa pandemia è un avvertimento che proviene dal cielo.
Con queste parole il Sacerdote vuole indurci a riflettere su quanto sia fragile l’essere umano e su quanto, specialmente oggi, sia necessario convertirsi e affidarsi a Dio.
Da oltre un mese ormai si parla delle conseguenze che il coronavirus ha causato in Cina. I medici hanno ammesso di aver sottovalutato la portata del virus e ciò ha permesso che si diffondesse più del previsto. Data la diffusione del Covid-19, sia il Paese asiatico che tutti gli altri stati del mondo hanno adottato delle misure di sicurezza affinché la pandemia non si propaghi ulteriormente portando ad un bilancio di vittime mostruoso. I morti sono già 1.765 e ieri sono stati segnalati 1.933 nuovi contagi.
In Italia la situazione non è così preoccupante. Tre sono i casi accertati di coronavirus: una coppia di cinesi, in rianimazione, e un cittadino italiano che si trovava a Wuhan quando l’epidemia è scoppiata. Al momento, per altro, in Europa è stato solamente uno il decesso: un turista cinese di 80 anni, deceduto in Francia. Insomma per il momento la vera emergenza la stanno vivendo solo i cittadini cinesi.
Sull’argomento coronavirus è intervenuto anche Padre Livio, voce e direttore di ‘Radio Maria’. Il Sacerdote invita tutti a riflettere sul fatto che un semplice virus può mettere in ginocchio non solo una nazione, ma anche un sistema economico internazionale come quello che esiste ai giorni nostri. L’evidenza di questo fatto dovrebbe dunque indurci a comprendere come l’essere umano sia fragile e bisognoso dell’aiuto divino.
L’appello di Padre Livio comincia con un’affermazione: “Questa pandemia avviene in un contesto anticristico. Nella Cina in particolare, ma anche nel resto del mondo. Dunque si tratta di un ammonimento del cielo”. Il sacerdote spiega che anche la forma a “corona” della pandemia può essere un messaggio, un invito a pregare. Lo deduce anche dal fatto che il messaggio del 2 febbraio consegnato dalla Madonna a Medjugorje si conclude dicendo: “Mettete le mani giunte e pregate”.
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Luca Scapatello
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