Durante la catechesi sulle beatitudini, Papa Francesco spiega come la pace di Cristo sia qualcosa che va oltre guerre e pandemie.
Il Santo Padre esalta il lavoro degli operatori di pace, determinati e creativi nel trovare diversi modi di amare e consci che non c’è riconciliazione senza dono della vita.
Da pochi giorni abbiamo vissuto e celebrato (sebbene da casa) la Pasqua. La resurrezione di Cristo è l’evento cardine della fede e ciò che permette ai cristiani di raggiungere la pace interiore. Nel corso dell’Udienza Generale tenuta per l’occasione nella Biblioteca del Palazzo Apostolico, Papa Francesco si sofferma proprio sulla “Pace di Cristo”, un concetto ben differente da quello della pace post guerra.
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Nel corso della catechesi sulle beatitudini dedicata agli operatori di pace, il Santo Padre si sofferma sulla differenza esistente tra la Pace di Cristo ed il concetto di Pace come opposto alla guerra. Quest’ultima, spiega il Pontefice, è simile alla Pace Bibblica, allo Shalom, ovvero un periodo di serenità in cui fioriscono abbondanza, benessere e floridezza. Quella di Cristo, invece, è un “equilibrio interiore” attraverso il quale si riesce ad ottenere la riconciliazione con sé stessi e con Dio.
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Papa Francesco esalta gli operatori di pace
Per fare capire ai fedeli cosa intende, il Santo Padre approfondisce il concetto portando un esempio concreto di ciò che sta dicendo. Per farlo introduce il concetto di trattato di pace: “dobbiamo considerare che la storia è un’infinita serie di trattati di pace smentiti da guerre successive, o dalla metamorfosi di quelle stesse guerre in altri modi o in altri luoghi”. Inoltre aggiunge come al giorno d’oggi si conduca una “Guerra a pezzi” ovvero: “Nel quadro di una globalizzazione fatta soprattutto di interessi economici, la pace di alcuni corrisponde alla guerra di altri”.
Questa non è la Pace di Cristo, sottolinea dunque il Santo Padre, che poi spiega: “Egli infatti riconcilia tutte le cose e mette pace con il sangue della sua croce“. Per raggiungerla sono fondamentali gli operatori di Pace, ovvero quei figli di Dio che hanno compreso che per ottenere la riconciliazione è necessario il dono della vita. Di loro Papa Francesco dice: “Sanno che non c’è riconciliazione senza dono della propria vita, e che la pace va cercata sempre e comunque. Sempre e comunque!”.
In conclusione il Pontefice ci spiega che la vera Shalom può essere raggiunta solo attraverso la Pace di Cristo: “Che viene dalla sua Croce e genera un’umanità nuova, incarnata in una infinita schiera di Santi e Sante, inventivi, creativi, che hanno escogitato vie sempre nuove per amare. I Santi e le sante che fanno la pace!”.
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Luca Scapatello