La foto sta facendo il giro dei social media, e ritrae il vicepresidente americano Pence unito in preghiera con il suo staff all’interno della Casa Bianca.
Scopo della preghiera proteggere la popolazione dall’epidemia del Coronavirus. Un gesto esemplare che molti dovrebbero prendere a riferimento
Sono molti i benpensanti che si sono mostrati scandalizzati alla vista di questa foto, che sta facendo il giro dei social media. Tanti dovrebbero invece prendere esempio dalla tenacia con cui il vicepresidente degli Stati Uniti dell’amministrazione Trump, Mike Pence insieme al suo staff si è riunito in preghiera per chiedere protezione per il popolo americano dal pericolo del Coronavirus, che sta continuando a gettare nel panico sempre più nazioni del pianeta.
“Sono un cristiano, un conservatore e un repubblicano. In quest’ordine”. Così il vicepresidente Mike Pence si descriveva al pubblico e ai media nel periodo che ha preceduto l’elezione alla presidenza americana del candidato repubblicano Donald Trump. Sessant’anni da poco compiuti, nato nell’Indiana, sposato con Karen e padre di tre figli, Pence si è sempre presentato come il numero due del Grand Old Party, volto moderato spesso ascritto a elemento di bilanciamento dei toni duri e radicali del presidente Trump.
Le scene in cui, negli ultimi due anni, si sono visti ritrarre diversi membri dell’attuale amministrazione statunitense mentre si trovavano uniti in preghiera, con sullo sfondo le pareti della Casa Bianca, sono molte. Ma questa in particolare, oggi, sembra lanciare un forte messaggio ai cristiani di ogni parte del mondo.
Specialmente quelli che vivono in aree dove la tentazione è quella di chiudere le chiese e i luoghi di culto per rifugiarsi al sicuro nelle proprie case, ma con l’impossibilità di vivere in pienezza la propria fede, ad esempio partecipando alla Santa Messa. Come se pregare, improvvisamente, non fosse più un bisogno necessario per ogni cristiano.
Così acquista una forza particolare la foto diffusa in queste ore su Facebook dall’attivista Elizabeth Johnston, che nella sua pagina “Activist mommy” si descrive come “una delle principali attiviste culturali su questioni importanti per le famiglie e le persone di fede”. A corredo dell’immagine, l’attivista americana scrive: “Vice President Pence praying with the Coronavirus Team. This administration invites God’s help. Keep holding them up in prayer”.
Un gesto di fede che perciò non passerà sicuramente inosservato, ma che al contrario ci spinge a non perdere occasioni di crisi e difficoltà, come quella legata all’epidemia da Coronavirus, per restare sempre di più uniti nella preghiera e nella lotta contro il maligno.
Giovanni Bernardi
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