Nel 1981 usciva il thriller politico di Dean Koonts – The eyes of Darkness -in cui si parlava della diffusione di un virus letale chiamato ‘Wuhan 400’.
In realtà, pare che il nome originario del virus inizialmente fosse ‘Gorki -400’ e solo a partire dal 1989 è stato cambiato in quello attuale.
Già diverse settimane fa alcuni tabloid britannici avevano riportato la curiosa analogia tra l’epidemia di Coronavirus scoppiata in Cina e il romanzo ‘The eyes of Darkness’ dello scrittore americano Dean Koontz. Nel corso delle settimane la notizia dell’esistenza del romanzo (mai uscito in Italia) si è diffusa a macchia d’olio sul web. Nella rete la curiosa somiglianza si è tramutata in una precognizione.
Certo le similarità con la situazione sanitaria attuale sono parecchie: il virus si chiama ‘Wuhan 400’ e nella storia narrata dallo scrittore causava una grave forma di polmonite. Il resto, chiaramente, è costruzione letteraria fantasy. In una delle pagine più condivise sul web si legge: “Uno scienziato cinese di nome Li Chen fuggì negli Stati Uniti, portando una copia su dischetto dell’arma biologica cinese più importante e pericolosa del decennio. La chiamano ‘Wuhan-400’ perché è stata sviluppata nei loro laboratori di RDNA vicino alla città di Wuhan; ed era il quattrocentesimo ceppo vitale di microorganismi creato presso quel centro di ricerca”.
Innanzitutto il virus nel libro prende quel nome solo a partire dal 1989, anno in cui è terminata la Guerra fredda. Prima infatti si chiamava Gorki 400, nome più adatto al periodo storico. Il fatto che l’infezione parta da Wuhan, inoltre, è una mera coincidenza. Trattandosi di un racconto di fantapolitica, infatti, l’idea dell’arma biologica è quasi una logica conseguenza. Ci sono milioni di storie fantapolitiche in cui l’umanità viene minacciata da un virus creato in laboratorio.
Specialmente negli Usa, nel periodo della Guerra fredda, la pandemia è uno dei temi ricorrenti. Il terrore di una guerra batteriologica ha portato persino alla nascita di un filone degli zombie-movie. Se l’originale di Romero poteva prestarsi a diverse interpretazioni, i film usciti successivamente hanno fatto riferimento esplicito ai virus come causa di nascita dei morti viventi.
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Luca Scapatello
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