Nel corso di questi mesi di lotta al Coronavirus sono emersi casi in cui i sintomi causati dall’infezione differivano da quelli influenzali: vediamo quali sono.
Alcuni pazienti positivi al Covid-19 hanno manifestato sintomi gastrointestinali, dermatologici e cardiaci.
In questi mesi abbiamo compreso che i sintomi principali, quelli che sviluppano la maggior parte dei soggetti positivi al Coronavirus, sono simili a quelli influenzali. Naso che cola, tosse secca, dolori articolari e lombari e febbre alta, sono i segnali che devono metterci in allarme e che possono rappresentare l’inizio dell’infezione virale. Nei casi gravi questi sintomi si evolvono in una polmonite interstiziale ed in crisi respiratorie che possono risultare letali.
A rendere maggiormente complicato il quadro c’è il fatto che il virus si possa presentare senza sintomi. Sono numerosi infatti i pazienti asintomatici, persone in cui il virus è entrato nell’organismo ma per qualche motivo non causa problemi come negli altri. Proprio questa peculiarità è ciò che ha permesso al virus di diffondersi con tanta rapidità e spazialità. Gli asintomatici, infatti, sono in grado di contagiare altri a cui il Covid-19 invece causa problemi di salute gravi.
Non solo, poiché pare che il Coronavirus possa essere infettivo anche quando i soggetti sono ormai guariti, motivo per cui chi viene dimesso deve osservare un periodo di isolamento di 14 giorni. Il caso che ha permesso di scoprire questo pericolo è riportato sul ‘Journal of the American Medical Association‘ e riguarda 4 pazienti con anomalie polmonari ma sintomi lievi. Proprio in virtù di questi sintomi lievi furono mandati a casa, ma i test effettuati su di loro hanno mostrato come fossero ancora positivi fino al 13° giorno dopo la dimissione.
Trattandosi di un virus nuovo, al momento non è possibile dire con certezza quali siano tutti i sintomi che mostrano il contagio. A tale problema stanno cercando di rispondere la miriade di studi effettuati in questi mesi. In uno di questi, pubblicato il 28 marzo sul ‘American Journal of Gastroenterology’, si fa presente come su un campione di 204 pazienti positivi, 103 hanno avuto come primo sintomo un problema gastrointestinale (nausea, diarrea, vomito o dolori addominali), 6 dei quali senza presentare problemi respiratori.
Un altro segnale potrebbe riguardare problemi dermatologici. Secondo uno studio condotto da dermatologi lombardi e pubblicato sulla rivista ‘European Academy of Dermatology’, un marker dell’infezione potrebbero essere eritemi e tracce cutanee. Nello studio sono stati esaminati 88 pazienti positivi, 18 dei quali hanno presentato eruzioni cutanee, orticaria diffusa o vescicole. Solamente 8 di questi l’hanno avuti prima dell’insorgenza di altri sintomi, mentre gli altri quando l’infezione era ormai molto diffusa.
Ampio e complicato il discorso riguardante i possibile danni cardiaci causati dal Coronavirus. In uno studio pubblicato sulla rivista scientifica ‘Jama’ da un’equipe di studiosi di Wuhan si evidenzia la presenza di indicatori di problemi al miocardio in pazienti anziani affetti dal Covid-19. Lo studio è stato effettuato su 416 pazienti ed ha mostrato che il 20% ha sviluppato problemi cardiaci; definiti da un elevato aumento di troponina nel sangue. Come detto, però, il rapporto tra il Coronavirus ed i problemi cardiaci al momento non è confermato ed anzi è molto dibattuto nella comunità scientifica.
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Luca Scapatello
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