Con il decreto rilancio, il governo ha confermato delle misure assistenziali per i genitori e le famiglie, tra queste anche il diritto allo smart working.
Qualora il lavoro svolto sia compatibile con l’attività in remoto, il datore di lavoro sarà obbligato a concedere al dipendente di rimanere a casa.
Tra le tante agevolazioni implementate dal governo nel decreto Rilancio, c’è una parte corposa dedicata a misure di sussistenza per i genitori. Con le scuole chiuse sino a settembre, infatti, i genitori che sono tornati al lavoro si trovano nell’impossibilità di accudire i propri figli. La prima opportunità di sopperire all’assenza delle lezioni riguarda il rinnovo del bonus babysitter, aumentato sino 1200 euro da qui sino alla fine dello stato d’emergenza (il 31 luglio prossimo).
Leggi anche ->Decreto Rilancio in Gazzetta: le 15 cose da sapere
Il bonus in questione, nei mesi estivi, può essere spendibile per pagare i centri estivi. In aggiunta è stato prolungato di ulteriori 15 giorni il congedo parentale e sono stati previsti 12 giorni di assenza in più per chi si deve occupare di un disabile. Infine è stato reso obbligatorio lo smart working per quei lavori che possono essere effettuati da remoto. Quest’ultima misura, nei mesi scorsi obbligata per tutti a causa del lockdown è l’assoluta novità per le famiglie.
Leggi anche ->Coronavirus, Decreto Rilancio: 55 mld per aziende e lavoratori – i dettagli
Il diritto allo smart working scatta per quei genitori che hanno in casa figli di età inferiore ai 14 anni ed il cui coniuge non usufruisce di misure di sussistenza. Pertanto se in famiglia c’è qualcuno che percepisce il reddito di cittadinanza, la disoccupazione o è messo in cassa integrazione, non potrà essere richiesto. Qualora ci siano le condizioni, però, il datore di lavoro non potrà opporsi alla richiesta del dipendente e dovrà fornirgli l’attrezzatura per lavorare qualora questo non l’abbia a disposizione in casa.
Le modalità e gli orari di lavoro dovranno essere pattuiti tra il dipendente ed il datore di lavoro ai sensi della legge n. 81 del 22 maggio 2017, articoli da 18 a 23. Sarà cura e obbligo dell’azienda che dà il lavoro, comunicare quali dei suoi dipendenti stanno lavorando da casa e per quale periodo è stata effettuata la richiesta al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Segui tutte le nostre News anche attraverso il nuovo servizio di Google News, CLICCA QUI
Luca Scapatello
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…
Tra i primi pontefici della Chiesa, san Clemente, che si ricorda oggi 23 novembre, fu…
Meditiamo il Vangelo del 23 Novembre 2024, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…
Il Sabato è il giorno della devozione alla Beata Vergine Maria. Offriamo questo nuovo giorno…
“Donami la pazienza”. Questa è la preghiera della sera da recitare questo venerdì per meditare…
Due avvenimenti ritenuti miracolosi sono legati alla devozione marina della Madonna della Guardia di Gavi,…