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Coronavirus: arriva dal “San Raffaele” il nuovo farmaco che funziona

Un nuovo studio si affaccia per la cura del Coronavirus. È quello che si sta sperimentando all’Ospedale “San Raffaele” di Milano.

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Una molecola di un farmaco contro l’artrite reumatoide sta risultando essere efficace contro il virus. Ecco spiegato come.

Ospedale “San Raffaele” e lo studio della nuova terapia

Tanti sono gli studi in corso per trovare una cura efficace contro il Coronavirus. In tutta Italia, come anche nel resto del mondo, scienziati e ricercatori si stanno dando da fare con sperimentazioni di vario tipo, in attesa di trovare un vaccino.

Uno degli ultimi studi effettuati in Italia viene dall’Ospedale “San Raffaele” di Milano, condotto dal reparto di immunologia. “Una molecola, l’Anakinra, è capace di spegnere l’eccessiva risposta immunitaria causata dalle forme gravi di COVID-19” – dichiarano gli studi effettuati nel nosocomio milanese.

Farmaco sperimentato su 29 pazienti, dà risultato positivi

La sperimentazione è stata effettuata su 29 pazienti ricoverati, in ventilazione non-invasiva e con quadri clinici ad alto rischio: “Il farmaco agisce neutralizzando Interleuchina-1, una molecola infiammatoria prodotta dal sistema immunitario in risposta a infezioni virali. Per bloccare la risposta infiammatoria eccessiva e dannosa scatenata dal coronavirus, abbiamo utilizzato il farmaco a un dosaggio più elevato. Con una somministrazione diversa rispetto all’abituale, endovenosa e non sottocutanea.

A 21 giorni dal trattamento, il 72% dei pazienti mostrava un netto miglioramento della funzione respiratoria e dell’infiammazione sistemica” – ha spiegato il dottor Cavalli, immunologo e a capo di questo nuovo studio.

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Ospedale “San Raffaele”: in prima linea contro il Coronavirus

Rispetto ad altri 16 pazienti che erano stati trattati con la terapia tradizionale, i 29 ai quali è stata somministrata la nuova cura hanno visto migliorare notevolmente le loro funzioni respiratorie: “I risultati ottenuti dovranno essere confermati da ulteriori studi, di dimensione maggiore, ma sono promettenti” – concludono gli studiosi.

Un’altra terapia si affianca alle altre che, già, stanno dando positivi risultati. Preghiamo affinchè il coordinamento dei medici porti presto all’individuazione di una terapia unica e per tutti, in grado di salvare tante vite umane da questo nuovo nemico invisibile.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: agi.it

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