Coronavirus, la tristezza degli assembramenti. Non cambieremo mai

In tutta Italia, da nord a sud, non appena dichiarata la riapertura si sono viste piazze e luoghi pubblici stracolmi di persone senza mascherine o alcun tipo di precauzioni sanitarie.

Atteggiamenti irresponsabili e vergognosi, che hanno mandato su tutte le furie anche diversi governatori regionali. Sindaci e governatori, da Palermo a Padova, dopo le immagini diffuse delle strade delle città da loro governate, si sono espressi con rabbia e frustrazione. In giornata sono arrivati anche gli appelli del ministro della Salute Roberto Speranza e del premier Giuseppe Conte.

L’ira del premier Conte e del ministro Speranza

“Non si possono vanificare gli sforzi enormi fatti negli ultimi due mesi e gli investimenti straordinari finanziati nell’ultimo decreto. Se la curva riparte, saremo costretti a richiudere”, ha detto Speranza. “Grazie a voi italiani, ma non è finita, chiariamolo, non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale”, ha rincarato la dose il premier Conte.

“Abbiamo tolto l’autocertificazione perché la curva era sotto controllo ma nessuno pensi che sono saltate le regole di precauzione“, mette in guardia Conte. “Abbiamo tolto l’autocertificazione perché la curva era sotto controllo ma nessuno pensi che sono saltate le regole di precauzione”.

Le immagini di assembramenti e raduni in barba al coronavirus

Ragazzi con il drink in mano senza mascherina, quasi attaccati l’uno con l’altro, si vedono parlare tra loro e abbracciarsi senza alcun problema. Numerosi video di diverse città sono stati diffusi in rete e hanno scatenato commenti indignati. A Padova un ragazzo di ventitré anni è stato arrestato per avere reagito ai carabinieri con spinte e offese.

Le immagini di Padova hanno scatenato la reazione del governatore veneto Luca Zaia. “Ci sono arrivate decine di foto e video dei centri delle nostre città con movida a cielo aperto. Non ho nulla contro la festa, ma divieto di assembramenti e uso della mascherina sono la conditio sine qua non, i salva vita per la tutela dei cittadini”.

Assembramenti, le ire di sindaci e governatori: se fate così, chiudiamo

Zaia spiega che a queste condizioni i risultati si vedono, ovvero crescono i contagi e si rischia di nuovo di tornare alla chiusura. “In 10 giorni io li vedo i contagi: se aumentano richiuderemo bar, ristoranti, le spiagge, e torneremo a chiuderci in casa con il silicone”.

Qualcosa di analogo è successo a Palermo, Le immagini provenienti da uno dei quartieri simbolo della città, Vucciria, mostrano un vero e proprio assalto a uno dei pub del quartiere. Foto e video che hanno mandato su tutte le furie il sindaco Leoluca Orlando.

Da nord a sud, tanti assembramenti in barba alle norme

“Mi auguro di non essere costretto a chiudere alcune zone della città”, ha tuonato Orlando. Così sono scattati subito controlli a tappetto nelle aree più trafficate della città. In particolare, piazza Garraffello, piazza Sant’Anna e piazza Monte di Pietà.

Restando al sud, a Foggia è stato registrato un raduno di trecento persone a San Severo. Queste hanno fatto esplodere i tradizionali fuochi d’artificio per la festa della Madonna del Soccorso, protettrice della città. Durante i festeggiamenti, nessuna attenzione per le norme di sicurezza anti-contagio. Anche qui, provocando lo sdegno del sindaco Francesco Miglio.

La domanda è: le tragedie dei decessi non hanno insegnato nulla?

Spostandosi al centro, qualcosa di analogo è successo in tante città, come ad esempio nel litorale romano di Ostia. Oppure più a nord, a Parma. Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha infatti pubblicato su Facebook diverse foto in cui vengono ritratti giovani all’aperto, di fronte dai bar, impegnati a bere e fumare senza premunirsi di alcuna misura di sicurezza. “Primo e ultimo avvertimento: questa non è una gara a chi è più stupido”, scrive l’ex cinque stelle Pizzarotti, minacciando il rischio di “nuove ordinanze restrittive”.

Il Corriere scrive che Conte avrebbe chiesto al ministro dell’Interno Lamorgese “massima durezza” su controlli e multe. Così il capo della Polizia Gabrielli avrebbe ricevuto una circolare in cui viene chiesto “il massimo impegno verso l’attività di controllo del territorio”, al fine di garantire “il rispetto del divieto di assembramenti e di aggregazioni di persone e l’osservanza delle misure di distanziamento sociale”.

Tanto che ci si chiede: ma impareremo mai la lezione, di trentamila persone morte nel nostro paese e tante altre in tutto il pianeta? A giudicare da queste immagini, sembrerebbe di no.

Giovanni Bernardi

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