Coronavirus: tempo di tragedia, tempo di truffe!

Tempo di Coronavirus, tempo di truffe. Come si può lucrare sulle disgrazie altrui, ingannando chi va in cerca di disinfettanti e mascherine?

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Se il mondo è in ansia per il dilagare della pandemia, per il numero -crescente ancora- delle vittime del Coronavirus, c’è chi riesce a percepire questo “disordine sociale” come un pretesto per escogitare nuove strategie di guadagno.

E credono di essere nel giusto e di poter agire indisturbati, coloro che portano alle stelle il prezzo di disinfettanti e mascherine. Invece, i controlli arrivano e con essi le denunce per frode. E’ recentissima, ma sicuramente non la sola, la notizia della denuncia scattata per un negozio, in via di Torrevecchia a Roma, che aveva messo in commercio mascherine non conformi. I Carabinieri del nucleo operativo di Roma Trastevere indagano ora, insieme ai Nas.

Coronavirus: attenti alle mascherine non conformi

Si trattava di mascherine in tessuto, non adatte all’emergenza Coronavirus e importate dalla Cina, fatte passare per mascherine chirurgiche. Un pacchetto da 5 pezzi veniva venduto a 9,99, un costo nemmeno tra i più alti, se pensiamo a quelli che si leggono in miriadi di offerte on line.

Coronavirus
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Questo tempo di emergenza non diventi anche il tempo degli “sciacalli”, senza morale e senza scrupoli. Sappiamo che per proteggersi dal Coronavirus è necessaria una corretta igiene, è necessario non toccarsi bocca, naso, occhi, se le mani non solo pulitissime. Certo, sono necessarie anche le mascherine, ma soprattutto la distanza di sicurezza, tra noi e gli altri.

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Molti stilisti famosi, molte fabbriche di tessuti e quant’altro stanno convertendo il loro lavoro, per poter produrre il necessario. Pensiamo, ad esempio, a Giorgio Armani che sta donando tutto ciò che serve a molti ospedali (camici, mascherine, tute), perché gli operatori sanitari, in primo luogo, possano proteggersi dal contagio. Rimaniamo calmi, dunque, e in attesa di disinfettanti e mascherine idonee. Intanto, stiamo il più possibile a casa.

Antonella Sanicanti

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