La questione sugli spostamenti in chiesa condizionata da comprovate necessità, ha fatto molto discutere in questi giorni.
L’ultima nota ministeriale consentiva l’accesso in chiesa solo a coloro che si fossero trovati già fuori casa, per altre necessità autorizzate. Quindi dichiarabili nell’autocertifcazione: lavoro, spesa alimentare, visite mediche, farmacia e per assurdo il tabaccaio. Oggi arriva finalmente un chiarimento da parte del Governo.
Domanda: “Ci si può spostare per andare in chiesa o negli altri luoghi di culto?”
Risposta: “L’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione.
Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, si possa esibire o rendere la prevista autodichiarazione. Resta ferma tuttavia la sospensione di tutte le cerimonie, anche religiose”.
Questa nuova disposizione cancella la nota ministeriale precedente che aveva creato, grande malcontento tra i credenti, e a giusta ragione. Noi fedeli, vedevamo non solo negato ma anche svilito il nostro diritto a poterci recare in chiesa a pregare. Addirittura ridotto a meno di un’uscita dal tabaccaio per acquistare sigarette, infatti quest’ultima era invece permessa.
Simona Amabene
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