In una recente intervista il primario del San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, ribadisce che oggi l’emergenza coronavirus è finita.
Il medico da mesi ormai sostiene che il Covid non genera più le stesse conseguenze che sono state riscontrate nei mesi del lockdown.
Emergenza finita da due mesi
Già nel mese di maggio il dottor Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele di Milano, ha dichiarato senza timore di smentite che il Covid-19 era “clinicamente morto”. La sua affermazione era tesa a sottolineare come da diverse settimane non ci fosse un aumento dei ricoveri in terapia intensiva, così come dei decessi. Eppure c’è chi in quella occasione gli è andato contro, additandolo come “irresponsabile”. Per nulla scosso dalle polemiche, il medico ha continuato a portare avanti la sua tesi.
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Forte dei dati delle settimane successive e dell’appoggio di altri stimati colleghi, Zangrillo a giugno ha anche firmato un documento in cui contestava l’allarmismo generale di media e medici. A suo modo di vedere, data la situazione clinica attuale, parlare di emergenza e di pericolo è fuori luogo. Concetto che il medico ha ribadito in una recente intervista concessa al quotidiano Il Tempo a cui dice: “L’Emergenza Covid? È finita da due mesi”. In seguito aggiunge anche che in Lombardia non c’è un decesso da Coronavirus da oltre un mese e che parlare di emergenza “porta al panico e alla morte sociale”.
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Zangrillo: “Irresponsabile? Mi assumo questa responsabilità”
Nel giustificare questa sua netta posizione di contrasto con alcuni colleghi, Zangrillo spiega che allo stato attuale i dati dicono chiaramente che la mortalità è stata azzerata da due mesi. Quindi, sebbene concordi con l’esigenza di continuare a seguire le disposizioni, chiede una maggiore trasparenza comunicativa: “Attenzione, distanziamento, massima prudenza, rispetto delle regole ma rispettiamo anche la Verità“.
A suo modo di vedere i cittadini hanno bisogno di conoscere questa verità per poter tornare a vivere serenamente. Quindi su chi gli dice che il suo atteggiamento non è responsabile, risponde: “Se dichiarare pubblicamente che il virus, in Italia, non produce gli stessi problemi di tre mesi fa equivale ad essere ritenuto irresponsabile, mi assumo volentieri questa responsabilità”.
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Luca Scapatello