Cosa cambia nelle chiese italiane? Ecco le nuove regole

Uno stato d’emergenza che è terminato dopo ben due anni, e delle regole, che, in parte, verranno abolite. Questo e molto altro dall’1 aprile scorso, nelle parrocchie italiane.

La CEI scrive le nuove linee guida per come dovranno e potranno esser celebrate le Sante Messe e come si potranno svolgere le varie attività parrocchiali, a partire dal ritorno delle processioni all’esterno.

papa francesco
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L’allentamento delle regole

Un ritorno, piano piano, alla normalità. Questo è ciò che si aspettava da tempo. Dopo la campagna vaccinale di massa e il passaggio dalle varie zone di colore all’unica zona bianca, l’Italia si prepara a “riaprire le sue porte” a partire dallo scorso 1 aprile.

Era dal 7 maggio 2020 quando, dopo il primo lockdown, la CEI iniziava il suo dialogo con il Governo per poter riaprire le chiese e riprendere a celebrare la Santa Messa anche con la presenza del popolo. Siamo stati abituati a rispettare il distanziamento, l’uso dell’igienizzante e della mascherina. E questo per ben 2 anni, fino al prossimo 31 marzo.

La Conferenza Episcopale ha comunicato, infatti, “l’abrogazione del Protocollo del 7 maggio 2020 per le celebrazioni con il popolo”, ed ha invitato i fedeli a mantenere, comunque un senso di responsabilità pieno perché, nonostante tutto, il virus è ancora in circolazione.

Il documento della CEI per la fine dello stato d’emergenza anche nelle Chiese

Nuove piccole e semplici norme da ricordare e rispettare, che tendono ad alleggerire quelle precedenti, più rigide e ristrette. Vediamo insieme di cosa si tratta:

  • Distanziamento: non sarà più obbligatorio la distanza di 1 metro fra le persone, neanche fra i banchi quando si partecipa a Messa. Ma è necessario, sempre nel mantenimento della prudenza, evitare comunque gli assembramenti, in particolar modo all’entrata ed all’uscita e fra le persone che seguono le celebrazioni all’inpiedi:
  • Mascherine: è obbligatorio indossarla nei luoghi chiusi, e quindi anche in chiesa, fino al 30 aprile, secondo quanto stabilito dal DL 24/2022;
  • Acquasantiere: ancora per qualche tempo, continueranno ad essere vuote;
  • Scambio della pace: è ancora da evitare sia la stretta di mano che l’abbraccio. Si continuerà a volgere i propri occhi e un piccolo gesto di inchino alla persona (o alle persone) che ci sono vicino, come fatto sino ad ora;

Ancora igienizzazione, mascherine e l’Eucarestia sulle mani

  • Igienizzazione: all’ingresso e prima di ricevere la Santa Eucarestia, si continuerà a osservare l’uso dell’igienizzarsi le mani;
  • Eucarestia: la Comunione sarà distribuita dai ministri e dal sacerdote che continueranno ad indossare la mascherina e si igienizzeranno le mani prima di procedere. Ai fedeli è preferibile riceverla, ancora, fra le proprie mani;
  • Igienizzazione degli ambienti: “si abbia cura di favorire il ricambio dell’aria sempre, specie prima e dopo le celebrazioni” – scrive il documento della CEI. Durante la Messa o eventuali attività è consigliabile e preferibile, sempre, un ricambio d’aria a intervalli regolari, come abbiamo imparato a fare fino ad ora. E tutti i luoghi sacri (sacrestie comprese) siano igienizzati periodicamente;
  • Sintomi: se sospetti di avere sintomi influenzali, se sei positivo al Covid, non potrai partecipare alle celebrazioni;
  • Processioni: “è possibile riprendere la pratica delle processioni” – annuncia il documento della CEI.

Delle regole meno stringenti rispetto a quelle a cui eravamo abituati, sempre nel pieno rispetto delle norme igieniche per evitare un nuovo diffondersi del contagio.

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Riprendono i riti della Settimana Santa con tutte le precauzioni

La possibilità di riprendere anche tutti i Riti della Settimana Santa è definita. Ad esempio, durante il rito della Lavanda dei piedi il Giovedì Santo, la sanificazione delle mani e l’uso della mascherina sarà obbligatorio.

La CEI chiede, anche, che “si esortino i fedeli alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche limitando la ripresa in streaming delle celebrazioni e l’uso dei social media per la partecipazione alle stesse”.

La ripresa di tutte le attività, non solo sociali, ma anche di parrocchia è, quindi, in atto.

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