In Vaticano ha avuto luogo un incontro molto importante, tra il Pontefice e il premier, e ci si chiede: potrebbero nascerne buoni frutti per il futuro?
L’incontro è avvenuto durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario vaticano. Draghi, cattolico, che in gioventù si è formato presso i gesuiti, ha partecipato anche alla Messa presieduta dal cardinale Parolin. Dopo la Messa, spiegano i giornalisti, si è soffermato nella Cappella Sistina.
L’incontro molto atteso e le domande sulle due visioni
La cerimonia di inaugurazione dell’ultimo anno giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, che avviene ogni anno, quest’anno ha quindi rappresentato il palcoscenico per il primo incontro pubblico tra Papa Francesco e Mario Draghi nella sua veste di premier. Un incontro atteso che ha suscitato molto interesse e scalpore.
Fin dal suo insediamento molti si chiedono se la visione economica e sociale di Draghi, con molti anni sulle spalle legato al mondo bancario e un approccio centrato in maniera preminente sulla libertà del mercato, possa sposarsi con quella di Papa Francesco, il Pontefice latino-americano venuto dalla fine del mondo, attento ai poveri e agli ultimi, come sottolinea il nome del Poverello di Assisi che ha deciso di assumere.
I tanti moniti di Francesco e il rapporto della Chiesa con il governo
Bergoglio infatti martella, fin dal primo giorno della sua elezione, sul tema della globalizzazione dell’indifferenza, la cultura dello scarto, il male del capitalismo finanziario e dell’individualismo selvaggio. Dall’altro lato, invece, fin dalla nomina a premier di Draghi si è anche sottolineato il buon rapporto che intercorre tra la Chiesa italiana e il nuovo inquilino di Palazzo Chigi, e anche con lo stesso Vaticano, che quando rivestiva ancora il ruolo di presidente della Bce lo ha nominato a membro della Pontificia commissione delle Scienze sociali.
Al momento, sappiamo solamente che si può certificare il buon rapporto che intercorre tra Draghi e Ratzinger, dovuto al fatto che lo stesso Draghi lesse in anteprima l’enciclica sociale di Benedetto XVI, la Caritas in Veritate, per darne a suo modo il suo “assenso”.
Il ringraziamento del Pontefice per la presenza del Premier italiano
Stando all’oggi, Papa Francesco lo ha salutato con parole di grande cordialità. “Sono grato al Presidente del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano, Mario Draghi, per la sua presenza”, ha detto Bergoglio all’inizio della cerimonia. Si sono qui incontrati per la seconda volta, dopo che il Papa lo aveva già ricevuto in udienza il 19 ottobre 2013, in qualità di presidente della Banca Centrale Europea, insieme alla famiglia.
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Nel corso del suo intervento, il Papa ha poi toccato diverse questioni di natura economica, in particolare legate alla Santa Sede. Temi che da sempre rappresentano, purtroppo, un tasto dolente per Chiesa. Negli ultimi giorni, ha fatto notizia il “taglio” degli stipendi di cardinali e vescovi curiali operato da Papa Francesco, al fine di rivedere un bilancio, quello vaticano, segnato anch’esso dalle difficoltà della pandemia.
Le parole di Papa Francesco e l’esempio che la Chiesa deve dare
“Le iniziative di recente avviate e quelle da assumere per l’assoluta trasparenza delle attività istituzionali dello Stato vaticano, soprattutto nel campo economico e finanziario, siano sempre ispirate ai principi fondanti della vita ecclesiale e, al tempo stesso, tengano debito conto dei parametri e delle ‘buone pratiche’ correnti a livello internazionale, e appaiano esemplari, come si impone a una realtà quale la Chiesa Cattolica”, è stato il monito del Papa.
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Sottolineando, quindi, che la Chiesa non può predicare bene e razzolare male. Al contrario, che è chiamata a dare il buon esempio. Sarà Draghi l’uomo giusto per l’interlocuzione con le istituzioni italiane, e sarà capace la Chiesa Cattolica di riuscire a fare passare, nel mondo della politica, il buon esempio su tematiche di natura sociale ed economica?
Riuscirà la politica ad ascoltare i richiami di Bergoglio?
Sicuramente, dal primo giorno del suo insediamento, Papa Francesco ha speso molte energie per cercare di spingere il mondo a diventare un luogo più giusto, anche dal punto di vista economico, con la sua predicazione, le sue parole, i suoi gesti e le sue azioni concrete, per quanto può essere possibile nelle mani di un Papa. Un Pontefice che tuttavia continua a dimostrarsi un punto di riferimento globale, non solo dal punto di vista spirituale ma anche e soprattutto morale.
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Per il resto, continuiamo ad attendere nella preghiera, che la dura situazione che emergerà nei prossimi mesi e anni a partire dalla crisi della pandemia, possa risolversi dando i frutti migliori. Perché, come ha spiegato Papa Francesco nel maggio dello scorso anno, “peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”.
Giovanni Bernardi