Celebriamo in questa domenica, 21 novembre 2021, la grande festa di Cristo Re dell’Universo dietro la quale è nascosto qualcosa che pochi conoscono, eppure di grande valore.
Una solennità fortemente voluta sia dai religiosi che dai fedeli laici, e che fu istituita l’11 Dicembre 1925 da Pio XI. E così che Cristo, nostro Salvatore, venne proclamato il Signore della storia e del tempo.
Tale ricorrenza assume un significato importantissimo, poiché con la festa liturgica di Cristo Re dell’Universo, la Chiesa proclama solennemente i sovrani diritti della persona regale di Gesù Cristo, che vive nell’Eucaristia e regna col suo Sacro Cuore, nella società.
Un regalo grandissimo
Non tutti sanno però che oggi, in occasione della Solennità di Cristo Re dell’Universo, abbiamo la straordinaria possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria per noi stessi o per i nostri cari defunti.
Le condizioni ordinarie sono:
– Confessione
– Comunione
– Credo (per professare la propria identità di cristiani cattolici)
– Padre Nostro (per riaffermare la propria identità di figli di Dio)
– Preghiera per il Santo Padre secondo le sue intenzioni (1 Padre Nostro, 1 Ave Maria e 1 Gloria)
Cos’è necessario per ottenere l’indulgenza?
Inoltre, oggi la Chiesa, richiede la condizione straordinaria della recita dell’Atto di Consacrazione a Cristo Re, e affinché otteniamo la remissione totale delle pene è necessario leggerlo pubblicamente. Sennò singolarmente, la remissione avrà valore parziale.
Per ottenere l’indulgenza plenaria, la condizione necessaria è che questo atto di consacrazione si reciti appunto pubblicamente. Purtroppo non tutte le parrocchie recitano questa preghiera alla fine della Santa Messa. Ma se per cause di forza maggiore, come in questo caso, non ci è possibile recitare questa preghiera in pubblico, allora basta l’unione di preghiera con due o tre persone.
Come dice Gesù nel Vangelo: “Dove sono due o tre riuniti nel mio Nome, Io sono in mezzo a loro”, e l’indulgenza sarà dunque plenaria. Se invece la consacrazione, si recita da soli, allora avrà valore parziale. Facciamo tesoro delle indulgenze, dono di Cristo all’umanità intera per la salvezza delle anime, attraverso la sua Sposa, la Chiesa.
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Atto di Consacrazione a Cristo Re
Papa Leone XIII, l’11 giugno 1899, (quindi qualche decennio prima dell’istituzione della solennità di Cristo Re) consacrò la Chiesa, il mondo e tutto il genere umano a Cristo, con questa formula di orazione.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano, riguarda a noi umilmente prostrati innanzi a te. Noi siamo tuoi e tuoi vogliamo essere. E, per vivere a te più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi, oggi spontaneamente, si consacra al tuo Sacratissimo Cuore. Molti, purtroppo, non Ti conobbero mai. Molti, disprezzando i tuoi Comandamenti, ti ripudiarono.
O benignissimo Gesù, abbi Misericordia e degli uni e degli altri e tutti quanti attira al tuo Sacratissimo Cuore. O Signore, sii il Re non solo dei fedeli, che non si allontanarono mai da te, ma anche di quei figli prodighi che ti abbandonarono. Fa che questi, quanto prima, ritornino alla casa paterna, per non morire di miseria e di fame. Sii il Re di coloro che vivono nell’inganno e nell’errore o per discordia da te separati. Richiamali al porto della verità, all’unità della fede, affinché in breve si faccia un solo ovile sotto un solo pastore.
Largisci, o Signore, incolumità e libertà sicura alla tua Chiesa, concedi a tutti i popoli la tranquillità dell’ordine. Fa che, da un capo all’altro della terra, risuoni quest’unica voce: “Sia lode a quel Cuore divino, da cui venne la nostra salute. A lui si canti gloria e onore, nei secoli dei secoli. Amen!”.
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