Che cos’è il dono della fede?

 

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I DONI DELLA FEDE E DEI MIRACOLI

 

  1. A) Cerchiamo di capire il Dono della Fede

 

  1. COS’É IL DONO CARISMATICO DELLA FEDE?

 

É la manifestazione dello Spirito che rende presente la potenza di Dio qui e in questo momento all’interno della persona: per suo mezzo essa è in grado, senza razionalizzare umanamente né dubitare a nessun livello, di chiedere o di parlare nel nome di Gesù in maniera tale che ciò che essa Gli  chiede o dice deve avvenire. Dio, che ispira la persona con questa fede, le concederà necessariamente quello che chiede.

 

 

  1. QUAL É LA DIFFERENZA TRA LA VIRTÙ TEOLOGICA E IL DONO CARISMATICO DELLA FEDE?

 

La virtù della fede è un potere che i cristiani hanno sempre. É il dinamismo che sta dentro di loro e attraverso il quale essi acconsentono alle verità cristiane e normalmente agiscono persino in conformità ad esse (ad esempio frequentano la Messa). Questa fede viene prodotta dall’ascolto della Parola di Dio ed è la fede salvifica necessaria alla salvezza.

 

Il dono carismatico invece è costituito da un potere passeggero, attraverso il quale Dio muove la persona a pregare o ad agire con certezza. Per mezzo della fede carismatica Dio manifesta la Sua potenza attraverso una persona. Cristo per descrivere la fede carismatica ha affermato che sarebbe stata in grado di smuovere le montagne.

Possiamo dire che la virtù teologica è la “nostra” fede, dataci in permanenza (fin quando non pecchiamo contro la fede). Il dono carismatico della fede, invece, è la stessa “fede di Dio” che affluisce in noi in un dato momento, quando Dio desidera agire. Ovviamente, questo dono è strettamente collegato alla guarigione e ai miracoli.

 

 

  1. QUAL É LA DIFFERENZA TRA IL DONO CARISMATICO DELLA FEDE E CIÒ CHE NOI INTENDIAMO PER FEDE?

 

La fede come noi la intendiamo è una condizione della mente, attraverso la quale la persona è disposta a prestar fede o ad assentire a quanto viene detto o a quanto accade. Così, quando ascoltiamo il racconto di un’avvenuta guarigione la persona potrà crederci, data la credibilità di chi racconta l’evento.

 

   l dono carismatico della fede non è una condizione della mente, e neppure uno stato mentale della persona stessa o al quale essa possa giungere. É un dono divino elargito in un momento determinato e al quale la persona si arrende. É proprio questo tipo di fede, e nessun altro, che non manca mai di produrre risultati.

 

 

  1. 4. CHE DIFFERENZA C’É TRA IL DONO CARISMATICO DELLA FEDE E LA FEDE ELENCATA TRA I FRUTTI DELLO SPIRITO?

 

Quando la fede è un frutto dello Spirito:

  1. a) Aumenta nel tempo, continua a crescere.
  2. b) É uno stato quasi permanente.
  3. c) Deriva dal nostro vivere nella Vite, che è Cristo.
  4. d) Aiuta la nostra santificazione personale.

 

Il dono carismatico della fede, invece:

 

  1. a) É completo nell’ambito di una determinata circostanza.
  2. b) É una manifestazione passeggera.
  3. c) É il risultato dell’azione dello Spirito di Dio in noi.
  4. d) É diretto in primo luogo verso gli altri, un individuo o una comunità.

 

Il frutto della fede è la pre-condizione necessaria all’esercizio di tutti i doni carismatici.

 

 

  1. B) I fondamenti di questo Dono nella Scrittura

 

  1. QUALI SONO NEL VECCHIO TESTAMENTO GLI ESEMPI DEL DONO DELLA FEDE?

 

Vi troviamo esempi rilevanti di fede:

 

  1. a) Noè ha creduto alla Parola di Dio ed ha costruito l’arca con grande sicurezza (Gn 6).
  2. b) In Romani 4 S. Paolo esalta la fede di Abramo, affermando che gli è stata necessaria per essere fatto padre di tutti i credenti.

 

All’Esodo e all’azione di Mosè sono  legati molti esempi di fede:

 

  1. c) La divisione del Mar Rosso (Es 14).
  2. d) Far uscire l’acqua dalla roccia (anche se Mosè la colpì due volte) – (Es 17).
  3. e) La vittoria su Amalek attraverso la preghiera di Mosè (Es 17).
  4. f) La preghiera dell’immolazione (Es 32).

 

Nel Vecchio Testamento troviamo un altro famoso atto di fede in 1 Re 18, quando Elia confonde i profeti di Baal con la sua preghiera per ricevere il fuoco sui suoi sacrifici, quale segno divino.

 

 

  1. QUALI ESEMPI DI FEDE CI DA’ IL NUOVO TESTAMENTO?

 

Il ministero di Cristo era ricolmo della potenza della fede. La Sua preghiera per la risurrezione di Lazzaro dai morti è piena di confidente fiducia: “Padre, Ti ringrazio che Mi hai ascoltato. Lo sapevo che sempre Mi dai ascolto” (Gv 11, 41-42).

 

Talvolta nel vangelo altre figure esercitano il dono della fede – come il Centurione (Mt 8,10) e la donna Cananea (Mt 15,22).

In Atti 3, Pietro guarisce lo storpio ed attribuisce poi la guarigione alla potenza della fede nel nome di Gesù (versetto 16).

 

 

  1. C) Uso del Dono

 

  1. COME SI MANIFESTA IL DONO DELLA FEDE?

 

Ecco alcune manifestazioni di questo dono:

 

  1. a) Una persona che rimane fedele a Dio anche nelle circostanze difficili, sapendo che Dio non l’abbandonerà. Per poter resistere, ogni martire ha avuto bisogno di questo dono carismatico.
  2. b) Dei leader che prendono decisioni sotto il potere di questo dono – apportatore di tante grazie alla comunità – anche quando, sul momento, poteva sembrare più adatto un modo “più prudente” di agire.
  3. c) La persona che faccia una preghiera di liberazione deve avere l’unzione di questa fede.
  4. d) Usare questo dono nelle preghiere di petizione, particolarmente in quei campi dove l’assistenza divina è assolutamente necessaria, visto e considerato che sono stati esauriti tutti gli altri mezzi.
  5. e) Talvolta la decisione di non far nulla in una data situazione proviene dal dono della fede, poiché la persona è guidata a confidare che Dio stesso rimedierà al problema.

 

 

  1. QUANDO PRIMA DI GUARIRLE, ALLE PERSONE CRISTO CHIEDEVA LA FEDE, INTENDEVA LA FEDE CARISMATICA?

 

Di solito la persona per cui si prega ha bisogno solo di una fede “normale”, cioè di essere aperta all’attività di Dio. In quei casi il dono carismatico era esercitato da Cristo, poiché la Sua umanità era lo strumento della potenza di Dio.

Avviene così che la persona con il ministero della fede carismatica diventa lo strumento dell’attività divina. Gli altri accettano quest’attività e ne traggono vantaggi allontanando ogni ostacolo dovuto all’incredulità, ma non è necessario che siano loro ad esercitare il dono della fede.

 

 

  1. LA PERSONA TOCCATA DALLA POTENZA DI DIO DEVE SOLO ARRENDERSI, O DEVE INVECE ESERCITARE LA FEDE CARISMATICA?

 

Talvolta il Signore sollecita o muove una persona a lasciarsi andare alla fede carismatica per il proprio vantaggio. Di solito tale “resa” consiste in un’attrazione gentile, in una sollecitazione che continua a giungere e che viene liberata quando “ci si lascia andare”, oppure se si permette alla fede di allontanare da noi ogni atteggiamento d’incertezza.

 

 

  1. QUANDO LA GENTE DICE: “SE TU AVESSI ABBASTANZA FEDE GUARIRESTI!”, SI RIFERISCE AL DONO CARISMATICO?

 

Primo, dire frasi del genere è pericoloso e può produrre un grande subbuglio emotivo e spirituale.

Secondo, la frase tradisce una grande incomprensione della fede carismatica. Questa, infatti, non è un dono che la persona possa avere e neppure meritare o “elaborare per conto proprio” – in realtà, si tratta di una manifestazione passeggera della potenza di Dio. Questo dono comprende la sovranità divina, e nessuno può presupporne la presenza in ogni caso in cui è necessaria una guarigione fisica.

 

 

  1. D) Arrendersi a questo Dono

 

  1. COME SI FA AD ARRENDERSI A QUESTO DONO?

 

Vi sono alcune condizioni che pare favoriscano la presenza e l’esercizio di questo dono:

 

  1. a) Una fede viva nella quale le decisioni d’ogni giorno, le scelte e le motivazioni sono portate a gradi più elevati dalla virtù teologica della fede e dai doni santificanti della sapienza, della conoscenza e della comprensione.
  2. b)L’impegno verso l’opera di Dio e nella diffusione del Suo Regno.
  3. c)Una vita quotidiana di preghiera e di lettura della Scrittura.
  4. d)La sensibilità alle ispirazioni di Dio, che Gli permette di spezzare quelle attività e quei pensieri non radicati nel Suo Spirito.

 

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