Lasciare la fede cattolica per abbracciare quella buddista. Una scelta che ha lasciato di stucco un uomo, che ha chiesto consiglio al sacerdote.
Un amico che decide di farsi buddista. Come comportarsi? Come capire le motivazioni di questa scelta? Padre Angelo aiuta Andrea a darsi delle risposte.
Non è sempre facile accettare una scelta del genere, specie se si tratta di una conversione religiosa. Un amico che decide di abbandonare la fede cattolica ed abbracciare quella buddista. Un fedele, Andrea, scrive a Padre Angelo per raccontare la vicenda e chiedere a lui consiglio.
“Un mio amico ex cattolico è buddista […] A volte capita che si possa parlare del lato spirituale. Tutto questo avviene nella maniera più rispettosa possibile. Lui rispetta la mia fede e io rispetto la sua. Lui mi ha raccontato il motivo per cui ha cambiato fede.
Lui perse suo nonno e questo lo portò ad essere molto triste. Fu triste perchè non voleva che morisse e chiedeva a Dio perchè questa cosa fosse accaduta” – spiega Andrea nella sua lettera.
L’inizio delle partecipazioni a riunioni di sette da parte del suo amico, e poi la scelta di cambiare religione. Cosa che ha turbato molto Andrea: “Tuttavia riguardo a Gesù Cristo affermava lui stesso di sapere che è veramente vissuto sulla Terra 2000 anni fa ma oltre a questo non si esponeva (riguardo ai miracoli o alla sua resurrezione). Però a distanza di diversi mesi ha detto una cosa che mi ha un po’ spiazzato.
Egli crede che Gesù sia risorto perchè dimostrato e non sa se Dio esista o meno, cosa che mesi fa negava. Fa lo stesso discorso riguardo a Buddha dicendo che non sa se egli esista come entità” – continua.
“Loro anche se buddisti non pregano Buddha. Non si rivolgono a nessuno quando pregano […] Nonostante le sue ultime affermazioni su Dio sostiene di aver preso la sua strada” – conclude Andrea.
La risposta di Padre Angelo non si è lasciata attendere: “E’ una brutta cosa lasciare Gesù Cristo per andare dietro a uno che non sa dove condurti, che non è il principio e il fine della tua vita. Gesù Cristo, in quanto è Dio, è il nostro Creatore ed è il fine della nostra esistenza”.
Il sacerdote cerca, anche di consigliare Andrea su come comportarsi con il suo amico: “Con tutta franchezza, Budda – uomo di tutto rispetto – è un estraneo per noi. È un defunto. Non può fare niente per noi.
Gesù invece in quanto è Dio e nostro creatore è Colui “dalla cui pienezza noi tutto abbiamo ricevuto, e grazia su grazia” […] Quello che la Scrittura dice di Dio: “Potremmo dir molte cose e mai finiremmo; ma per concludere: «Egli è tutto!». Si può dire parimenti di Gesù Cristo”.
La preghiera: questo è il più importante consiglio spirituale che Padre Angelo dà, non solo ad Andrea, ma a tutti coloro che si trovano nella situazione di Andrea: “Prega per il tuo amico, che preferendo Budda a Gesù ha perso il tesoro nascosto nel campo. Forse prima lo possedeva, ma solo materialmente, senza conoscerne il valore. Diversamente non lo avrebbe accantonato. Alla tua preghiera aggiungo la mia”.
Fonte: amicidomenicani.it
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ROSALIA GIGLIANO
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